Usa, Russia, Ucraina: prove di dialogo? Borzoni (UniCa): "La situazione resta fluida, le diplomazie devono considerare ogni scenario"

Il presidente statunitense Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin

 

Quale il presente e quale il futuro dell’Ucraina, guardando alle relazioni tra Stati Uniti e Russia? L’intervista al professore di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università di Cagliari Gianluca Borzoni, apparsa sull’ultimo numero di Kalaritana Avvenire.


In un contesto internazionale sempre più instabile, le relazioni tra Stati Uniti e Russia tornano al centro dell’attenzione. Tra tensioni, dialoghi telefonici e mosse strategiche sullo scacchiere globale, il rischio di escalation si intreccia con le opportunità diplomatiche. Per fare chiarezza su questo delicato equilibrio, abbiamo intervistato il professor Gianluca Borzoni, docente di Storia delle relazioni internazionali all’Università degli studi di Cagliari, che ci offre una lettura lucida e storicamente informata delle dinamiche in atto intorno al conflitto. 

Le relazioni tra Stati Uniti e Russia sono da sempre complesse. Come possiamo interpretare l’attuale fase dei rapporti tra Donald Trump e Vladimir Putin?

Negli ultimi tempi assistiamo a una diplomazia fortemente personalistica. Trump e Putin si parlano direttamente, ma dietro ogni gesto restano gli interessi strategici. Si gioca sul filo del rasoio, con momenti di collaborazione alternati a fasi di tensione. 

Le mosse statunitensi guardano anche alla situazione globale e alla Cina? 

La Cina è il vero elemento strategico sullo sfondo, forse anche più della Russia. Gli Stati Uniti sembrano voler contenere la potenza ci nese, anche usando l’asse con Mosca come leva. Tuttavia, la relazione con la Russia resta centrale, soprattutto per le ripercussioni sul teatro europeo. 

Come si è evoluto il rapporto tra Russia e Stati Uniti dopo la caduta dell’Unione Sovietica? 

Negli anni Novanta si parlava di partenariato strategico. La Nato era aperta a collaborazioni e si pensa va persino a un’adesione russa. Ma l’espansione ad est dell’alleanza è stata percepita da Mosca come un’aggressione. Questo ha contribuito a far crescere la diffidenza, soprattutto sotto la guida di Putin. 

Putin ha recentemente aperto alla possibilità di dialogo. È un segnale realmente sincero o si tratta di una mossa tattica? 

Putin è abile nel gestire i tempi e le mosse. Ha intensificato l’offensiva militare per sedersi al tavolo delle trattative in posizione di forza. La proposta di una tregua, limitata ad alcune aree, di 30 giorni appare come un modo per consolidare il controllo sulla Crimea e su parte del sud-est ucraino, non ancora completamente acquisito. 

Questa strategia porterà alla cristallizzazione del conflitto? 

Potrebbe. L’Ucraina oggi è più debole sul piano diplomatico, anche a causa del minore appoggio degli Stati Uniti. La Russia, invece, non ha mai cambiato strategia e ha spesso sostenuto movimenti autonomisti in territori ex sovietici. Le enclave russe in Georgia, non riconosciute internazionalmente, ne sono un esempio. La speranza è che, a differenza del passato, si possa arrivare a un compromesso formalizzato, non solo a un nuovo status quo. 

Qual è il ruolo dell’Europa in questo scenario? 

L’Europa si trova davanti a scelte difficili. La Gran Bretagna, nonostante la Brexit, sta rilanciando un ruolo propulsivo in ambito militare, come già accadde tra gli anni trenta del secolo scorso e il secondo dopoguerra. Oggi, come allora, Londra invita all’unità e al coordinamento delle risorse. La storia insegna che nei momenti critici, l’azione diplomatica è decisiva. 

Guardando al futuro, quale direzione potranno prendere queste relazioni? 

La situazione resta fluida. I venti di guerra non soffiano più solo ai confini europei, ma dentro l’Europa stessa. Le diplomazie devono considerare ogni scenario, sapendo che ogni scelta pesa. Ciò che accadrà nei prossimi mesi potrà ridefinire gli equilibri globali, e la storia, ancora una volta, ci ricorda che le crisi sono anche opportunità per ricominciare.

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Kalaritana Media