Università, al via al nuovo anno accademico: ricerca, inclusione e futuro Stamattina l'inaugurazione alla presenza del Rettore Mola e di Franco Locatelli, che ha annunciato nuove terapie per la talassemia

(Foto Unica)

Inaugurato stamattina il nuovo anno accademico dell’Università di Cagliari, nell’Aula Magna Carta della Facoltà di Ingegneria e Architettura. Tra i temi affrontati, la ricerca, il progresso scientifico nella medicina, il diritto allo studio e l’inclusività. L’incontro ha visto la partecipazione delle principali autorità accademiche, tra cui il Rettore Francesco Mola e il professore Franco Locatelli, ricercatore di fama internazionale, che ha ripercorso i progressi scientifici nella lotta alla talassemia, annunciando l’arrivo di terapie che permettono ai pazienti di vivere senza dipendere dalle trasfusioni.  L’approvazione delle terapie geniche da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) è stata resa possibile, grazie al lavoro di numerosi ricercatori, compresi quelli sardi. «È nostro dovere morale – ha detto Locatelli –  rendere queste terapie accessibili su larga scala, con un margine di profitto ragionevole, nel nome della giustizia distributiva ed equità di accesso».

Si è parlato anche di salute, formazione, opportunità ma anche criticità per i giovani, con l’intervento di Stefan Caldarus, in rappresentanza degli studenti, che ha fatto riferimento all’alto costo degli affitti, alla scarsità di servizi per gli studenti e alle difficoltà economiche che complicano il percorso accademico, chiedendo di investire prioritariamente in istruzione e sanità per garantire un futuro più equo alle nuove generazioni.

Anna Maria Aloi, responsabile dell’ufficio Ismoka, ha sottolineato il ruolo dell’Università come comunità accogliente e inclusiva, evidenziando il suo impegno nell’offrire borse di studio, esenzioni e programmi per studenti con disabilità, rifugiati e chi affronta difficoltà economiche. Ha parlato anche del legame con il territorio e della proiezione internazionale dell’Ateneo, grazie a programmi come Erasmus+ e EDUC.

Ancora, l’intervento di Rehema Amisi, studentessa del progetto UNICORE e rifugiata congolese, che ha condiviso la sua esperienza nel combattere per l’accesso all’istruzione come strumento di riscatto dalle discriminazioni e dalla povertà.

Il Rettore ha inoltre ricordato gli obiettivi raggiunti dall’Università cagliaritana, come l’introduzione di 100 corsi di studio, investimenti infrastrutturali e una visione sostenibile. Tra le prossime iniziative, quelle formative nei diversi poli universitari della Sardegna, per rafforzare il legame con il territorio e rispondere alle esigenze degli studenti.

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