Unicef, a Goma è emergenza acqua potabile L’agenzia delle Nazioni Unite e i suoi partner lavorano per ripristinare rifornimenti idrici e assistenza sanitaria

Un lavoratore dell’Unicef a Goma, nella RDC | Foto Unicef

L’Unicef e i suoi partner stanno intervenendo per garantire l’accesso all’acqua potabile a 700.000 persone nella città di Goma, in Repubblica Democratica del Congo, duramente colpita dai recenti scontri dovuti all’avanzata dei ribelli del M23. L’azione mira a prevenire una crisi sanitaria aggravata dalla diffusione di colera e vaiolo.

L’intervento dell’Unicef per garantire l’accesso all’acqua

Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), la città orientale di Goma è stata colpita da gravi interruzioni nella fornitura di acqua potabile a seguito dei combattimenti scoppiati a fine gennaio. L’Unicef, in collaborazione con i suoi partner, ha avviato un’operazione per garantire acqua sicura a 700.000 persone al giorno, tra cui circa 364.000 bambini.

Il conflitto ha messo in ginocchio circa 2 milioni di residenti, di cui un terzo sono sfollati, privandoli dell’accesso a servizi essenziali come acqua potabile, igiene ed elettricità.

«La crisi umanitaria ha reso urgente il ripristino dei servizi essenziali», ha dichiarato Jean Francois Basse, rappresentante ad interim dell’Unicef nella RDC. «Con le epidemie di colera e vaiolo in corso, l’acqua pulita è cruciale per prevenire una crisi sanitaria ancora più grave. I bambini in conflitto hanno il triplo delle probabilità di morire per malattie legate all’acqua rispetto alla violenza», ha aggiunto.

Il supporto alle strutture sanitarie e la distribuzione di acqua

Per affrontare l’emergenza, l’Unicef ha avviato una serie di interventi mirati. Tra questi, il trasporto di acqua potabile verso tre strutture sanitarie cruciali, tra cui l’Ospedale generale di Virunga, che ha assistito circa 3.000 pazienti feriti. Inoltre, sono stati distribuiti kit medici per 50.000 persone in centri sanitari sovraccarichi.

Grazie alla collaborazione con la missione Onu Monusco, l’Unicef ha fornito 77.000 litri di carburante per riattivare le stazioni di pompaggio, permettendo così la distribuzione d’acqua a 700.000 persone. Parallelamente, 33.000 abitanti di Goma ricevono acqua da una rete costruita dall’Unicef nella zona di Bushara-Kayarutshiyna.

La lotta contro il colera e la necessità di proteggere le infrastrutture

Nonostante questi sforzi, molte persone continuano a dipendere da acqua non trattata proveniente dal lago Kivu, con il rischio di diffusione di malattie. Per contrastare l’epidemia di colera, l’Unicef ha allestito oltre 50 punti di trattamento dell’acqua lungo la costa, fornendo acqua sicura a 56.000 persone al giorno.

L’emergenza è ulteriormente aggravata dalla mancanza di accesso ai servizi essenziali: solo il 43% della popolazione ha accesso a un servizio idrico di base, mentre appena il 15% dispone di servizi igienici adeguati.

In questo contesto critico, l’Unicef ha rivolto un appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché si impegnino a proteggere le infrastrutture idriche, garantendo così che l’acqua rimanga accessibile a chi ne ha più bisogno.

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