UniCa, presentato il XXIII rapporto dell’Inps Tra dati positivi e nuove sfide: il commento

Un momento della presentazione | Foto Università degli Studi di Cagliari

Un mercato del lavoro sempre più contrassegnato dall’invecchiamento della popolazione e da nuove sfide per il futuro. Questo il quadro emerso dalla presentazione del ventitreesimo rapporto annuale dell’Inps, presentato martedì 14 gennaio nell’Aula Lai dell’Università degli Studi di Cagliari.

Dati generali

“Il dato generale che emerge – ha spiegato Giovanni Sulis, professore di Economia Politica di UniCa, ai microfoni di Radio Kalaritana – è che negli ultimi anni il mercato del lavoro nazionale e, a traino, anche quello locale, è in una fase positiva con tassi di occupazione sensibilmente alti. Positiva è anche la crescita di contratti permanenti, rispetto al proliferare di contratti temporanei protagonisti del passato”.

Popolazione anziana e famiglie

A questi dati con il segno più si aggiunge però una dinamica che interessa da vicino anche la Sardegna, quella dell’invecchiamento della popolazione. “Assistiamo sempre di più a una tendenza che ha effetti anche nelle dinamiche del mercato del lavoro. Questa situazione pone dei nuovi problemi: per esempio il sostegno al reddito in caso di perdita di posto del lavoro, che è amplificato nel contesto sardo data l’età dei lavoratori. A questo poi si aggiunge la questione delle competenze”. Il lavoro presentato nell’aula di viale Fra Ignazio, oltre 400 pagine, tratta differenti argomenti in maniera trasversale. Al centro anche la questione della denatalità e delle politiche di sostegno alla famiglia. “Il rapporto presentato – ha affermato Sulis – è molto esteso e pone anche la questione della natalità, che sappiamo essere rilevante nella nostra isola, attraverso l’analisi di alcuni tipi di interventi o la valutazione degli effetti della nascita dei figli nelle coppie per quanto riguarda la carriera lavorativa. Il rapporto – conclude Sulis – mostra come gli interventi a sostegno delle famiglie siano in espansione e siano sfruttati dalle famiglie stesso. Questo però non garantisce, al momento, effetti totalmente positivi sulle carriere di chi diventa genitore”.

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