Una comunità impegnata per vivere insieme il Natale La parrocchia San Francesco d'Assisi richiama all’unità e ad essere costruttori di speranza e artigiani di pace.

 

Un’immagine del presepe parrocchia San Francesco d’Assisi Cagliari

Anche quest’anno, la Parrocchia San Francesco d’Assisi di Cagliari accoglie i fedeli con un significativo presepe che esprime una realtà di fede, ma anche di comunità. L’opera è stata realizzata grazie all’impegno di tante mani, tra cui quelle di alcuni padri di famiglia, catechisti e parrocchiani, che, con entusiasmo e la sapiente regia del vice parroco padre Iulian, hanno lavorato per dare vita ad una ambientazione intensa ed essenziale. Un presepe che assume un significato ancora più profondo: dopo l’ottavo centenario della natività di Greccio, lo scorso anno, quello delle stimmate del santo, occasione che invita a riflettere sulla misericordia e la speranza, valori fondanti dell’imminente Giubileo.

La centralità del rifugio di fortuna che ospita la Sacra Famiglia attira subito l’attenzione del visitatore, portato a cogliere il senso di quanto si muove intorno. Le cascate d’acqua, richiamo all’incessante grazia di Dio, si sintonizzano con il verde e le pietre, costituendo un unicum nel rimando ai luoghi originari di Betlemme e alla suggestione di Greccio. Dalla mangiatoia tutto parte e lì tutto ritorna, in una progressione di sguardi e di scoperte affascinanti che riconducono all’essenza dell’Incarnazione.

L’immagine del presepe, come detto, è quest’anno ulteriormente arricchita dal legame con le stimmate che san Francesco ricevette nell’autunno del 1224, durante una preghiera sul Monte della Verna: un evento che invita tutti a riflettere sul legame tra la sofferenza, la nudità e la misericordia. Il presepe, come ogni anno, invita a guardare la nascita di Gesù come l’inizio di un cammino di rinascita per tutti.

Il presepe della parrocchia, come quello realizzato nella comunità “gemella” della SS. Annunziata, non vuole essere solo una rappresentazione della nascita di Gesù, ma anche un richiamo alla vita di Francesco, che ha scelto di vivere la povertà e l’umiltà come segni di una vita completamente conformata a Cristo. I personaggi accanto alla mangiatoia rimandano al Vangelo e alla figura di Francesco: mendicanti, pastori e animali che testimoniano l’amore del santo per gli ultimi e per il creato. E in questo senso apre al terzo ottavo centenario: quello del Cantico delle Creature, che caratterizzerà il 2025.

In un’epoca in cui le cronache di guerra e le crisi sociali ed economiche sono rilevanti, il presepe di San Francesco d’Assisi diventa un messaggio. Attraverso la semplicità di una greppia e nonostante la precarietà, Dio si fa vicino a tutti, specialmente ai più fragili. Un richiamo all’unità e ad essere costruttori di speranza e artigiani di pace.

di Ignazio Boi

dal Kalaritana Avvenire di domenica 15 dicembre

 

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