Turismo lento, la Regione punta sui borghi Incontro tra assessorato al Turismo e comuni: obiettivo aggregare l'offerta

Uno scorcio di Gavoi – Foto Sardegna Turismo/Massimo Frasson

Turismo lento. Una definizione che sembra andare contro il manifesto del relax paradossalmente affrettato che spesso caratterizza i tempi odierni, ma che è sempre più un obiettivo per chi può staccare la spina dalla quotidianità. Un turismo in cui spesso si possono osservare luoghi differenti e in cui c’è spazio per la riflessione e per il dialogo con gli altri, come testimoniato dai cammini che in Sardegna vedono nel percorso dedicato a Santa Barbara il tragitto più noto. Una realtà che è diventata strategia nei pensieri della Regione Sardegna, che a fianco dei cammini ora ha intenzione di puntare anche sui numerosi borghi isolani. Luoghi lontani dal caos, in cui bellezza e serenità possono mischiarsi fino a far trovare ciò che si desidera.

Piano

Le potenzialità del turismo lento sono tante e tra queste c’è anche la nota “destagionalizzazione” spesso cercata dalle autorità politiche dell’Isola, di qualsiasi colore esse siano. Allargare il mercato, creare costanza nell’afflusso di persone ma senza confusione. Un progetto possibile se costruito passo dopo passo con le comunità locali. Un primo approccio è stato tentato nella giornata di ieri, martedì 28 gennaio, con l’assessorato regionale al Turismo che ha incontrato sindaci e assessori comunali dei centri che fanno parte della rete dell’associazione dei Borghi più Belli d’Italia o a cui è stata assegnata la Bandiera Arancione, conferita dal Touring Club Italiano. Sono nove i comuni che fanno parte della prima associazione (Carloforte, Bosa, Atzara, Tempio, Posada, Sadali, Castelsardo, La Maddalena, Lollove), sette della seconda (Gavoi, Oliena, Laconi, Aggius, Sardara, Tempio e Galtellì): tutti rispettano le differenti prerogative previste dagli specifici enti, tutti appaiono al momento ricchi di potenzialità, come testimoniato dalla crescita del settore nel post-pandemia.

Potenzialità

Una ricchezza che può diventare ancora più evidente se posta in rete. “Si tratta di aggregare l’offerta e presentarla nelle prossime fiere, a partire dalla Bit di Milano – ha affermato l’assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu in una nota – dove ci sarà uno spazio riservato all’offerta nei borghi a fianco a quella archeologica e poi ad una fiera specifica che sarà dedicata esclusivamente ai borghi e ai cammini, quindi essenzialmente al turismo lento”. Un piano che sembra aver convinto le autorità locali presenti: “Siamo molto felici della partecipazione all’incontro – ha proseguito l’assessore – I borghi presenti sono equamente rappresentativi della Sardegna. Si va dalla Gallura alla Maddalena, da Tempio ad Aggius sino a Carloforte, passando naturalmente per il Nuorese, che ha diversi borghi inseriti tra le bandiere arancioni o tra i borghi più belli d’Italia, come lo stesso borgo di Lollove, Oliena, Gavoi ad esempio, ma anche Sardara e tanti altri. Devo sottolineare che tutti i partecipanti sono stati felici e entusiasti di poter partecipare a questa avventura che parte oggi e che punta a strutturare la nuova offerta turistica che va ad affiancarsi a quella tradizionale del marino balneare, dove siamo estremamente competitivi a livello mondiale”.

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