Tregua a Gaza, la rete Caritas rilancia il piano di intervento Stanziati 700.000 euro da Caritas Italiana per la ricostruzione

 

Foto Caritas Gerusalemme

Subito dopo la tregua a Gaza, la rete Caritas rilancia il piano di intervento a favore della popolazione colpita dal conflitto.  Dopo 470 giorni di guerra in Terra Santa, che hanno causato pesanti perdite umane e una crisi umanitaria diffusa, la situazione rimane critica nonostante la recente tregua. A Gaza, le carenze di cibo, medicinali, alloggi e servizi essenziali sono enormi. Inoltre, l’escalation della violenza in Cisgiordania ha aggravato ulteriormente i bisogni della popolazione in una regione dove milioni di persone vivono in condizioni drammatiche.

A ciò si aggiungono la distruzione delle infrastrutture vitali, la perdita di molte vite, gli sfollamenti e il collasso dei sistemi sanitari locali. Per rispondere a queste gravi emergenze, la rete Caritas ha rafforzato l’impegno nell’assistenza umanitaria con un piano che include interventi nei settori della salute, del supporto psicosociale e mentale, e dell’assistenza economica.

Il piano è cofinanziato da Caritas Italiana, che ha stanziato un nuovo contributo di 700.000 euro. «I fondi – spiega il direttore don Marco Pagniello – provengono dalla colletta che ha coinvolto le comunità parrocchiali e le diocesi di tutta Italia. Nei mesi passati Caritas Italiana è stata in costante relazione con Caritas Gerusalemme che è stata sempre presente anche a Gaza. Di fronte a situazioni come quella in Terra Santa, che purtroppo è la manifestazione di una conflittualità globale molto più diffusa, ci rendiamo conto di come in questo nostro mondo tutto sia connesso. Ciò ci spinge a ribadire la necessità della tutela dei diritti di tutti – non solo a Gaza ma ovunque uomini e donne si trovino in difficoltà – e del rispetto del diritto umanitario internazionale, in una prospettiva che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti».

Il piano è già operativo da gennaio 2025 e, in seguito alla tregua, potrà essere attuato in sicurezza grazie al lavoro degli oltre centocinquanta operatori umanitari di Caritas Gerusalemme, che operano a Gaza e in Cisgiordania. Esso, della durata di 12 mesi, si concentrerà sul ripristino delle infrastrutture, in particolare con la ristrutturazione del Caritas Gaza Medical Center, a Gaza City, per rispondere alle crescenti necessità sanitarie. Proseguiranno inoltre le attività di rafforzamento del Caritas Taybeh Medical Center, potenziando i servizi sanitari in Cisgiordania.

Tra le nuove iniziative previste per il 2025, vi è il supporto per la fornitura di protesi a chi ha subito gravi danni fisici, in particolare a coloro che hanno perso gli arti, e attività formative per il personale locale, così da garantire una distribuzione efficace degli aiuti. Il piano di intervento coinvolgerà direttamente 40.645 beneficiari: 32.000 persone riceveranno assistenza sanitaria, 500 usufruiranno di supporto psicosociale, 7.980 persone (1.400 famiglie) riceveranno assistenza economica, 140 persone riceveranno protesi, e 25 membri del personale saranno formati. Inoltre, circa 153.408 persone beneficeranno indirettamente di queste azioni.

Le informazioni su come contribuire agli interventi di Caritas Italiana per l’emergenza in Terra Santa sono disponibili sul sito della stessa Caritas nazionale.

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