Tra presente e futuro, due giorni di confronto per il giornalismo sardo Al via a Oristano gli Stati generali dell'Informazione in Sardegna

 

Un’occasione di confronto sul presente e sul futuro della professione. Questo l’intento della due giorni di lavoro degli Stati generali dell’informazione in Sardegna, in programma mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre a Oristano.

Incontro

“Saranno due giorni intensi – spiega il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi ai microfoni di Radio Kalaritana – nei quali vorremmo confrontarci anche sullo stato della professione giornalistica, perché i mezzi di informazione hanno subito e continuano a subire continui cambiamenti e aggiornamenti. Vorremmo capire come si regola la professione giornalistica, in quali condizioni si sta svolgendo di fronte a questi cambiamenti, se è in grado di assorbirli e di gestirli. L’altro scopo è quello di parlarci tra di noi. Sembrerà paradossale, ma noi che parliamo sempre agli altri e spesso tra di noi troviamo qualche difficoltà. Dai tempi del Covid non riusciamo più a incontrarci. Vederci, confrontarci, raccontarci le nostre esperienze e soprattutto affrontare i nostri problemi credo che sia assolutamente indispensabile”.

Temi

Ad aprire la giornata saranno gli interventi della presidente di Assostampa Simonetta Selloni e il presidente dell’ODG Birocchi. A seguire spazio ai comitati di redazione e ai diversi gruppi interni all’ordine. Per un dibattito che verterà soprattutto sulle nuove sfide e sui problemi vissuti all’interno delle redazioni.

“Il primo è un problema che riguarda tutti noi e cioè l’essere comunità – spiega Birocchi – I giornalisti in passato hanno ottenuto notevoli risultati sul piano della normativa, sulla libertà d’informazione, sull’autonomia, essendo comunità, si sono presentati compatti alla politica, alla controparte editoriale. Per scendere poi nel dettaglio – prosegue il presidente dell’Ordine – i problemi sono tanti, a cominciare dall’attuale legislazione governativa che limita l’autonomia dei giornalisti, per esempio quando si tratta di riferire fatti di cronaca giudiziaria o di cronaca nera, sono interventi che all’esterno non vengono quasi percepiti, ma influiscono notevolissimamente sulla capacità di dare un’informazione completa. Poi ci sono all’interno i problemi tra giornalisti e editori all’interno dei giornali. Si parla da anni di una riforma del sistema. A oggi i rapporti sono affidati soprattutto alla personalità di giornalisti e editori, avvengono quotidianamente, ma se fossero normati sarebbe tutto più semplice. C’è la necessità, infine, che i giornalisti riscoprano la loro deontologia professionale, che è l’elemento che li distingue da tutto il resto del mondo dell’informazione”.

Il faro

Le regole deontologiche restano per questo il faro della professione. “I colleghi tendono qualche volta a trascurare le regole deontologiche – afferma Birocchi – perché sono spinti anche dagli editori, i quali naturalmente non hanno nessun obbligo nei confronti di quelle norme. Tra l’altro è in atto una riscrittura del testo unico dei doveri del giornalista che sarà approvata il 10 di dicembre ed entrerà in vigore probabilmente il primo di gennaio. I principi sono rimasti identici a quelli vecchi, però si sono aggiunti nuovi dettagli perché ci sono nuove situazioni, per esempio l’intelligenza artificiale. Sono tutti settori nuovi dove i giornalisti devono impegnarsi e regolare la loro attività in modo da non essere sopraffatti da questi strumenti – conclude il presidente dell’ODG Sardegna – ma per essere in grado di governarli”.

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