Terremoto in Myanmar. Caritas al lavoro per valutare i bisogni L'organismo pastorale della CEI segue da vicino l’evolversi della situazione

(foto www.interris.it –  Immagine di repertorio. Foto di Colin Lloyd su Unsplash)

Un devastante terremoto di magnitudo 7.7 ha scosso il Myanmar, con epicentro nella regione di Mandalay. La Caritas del Myanmar (KMSSS) è intervenuta tempestivamente nelle operazioni di soccorso, collaborando con il Governo e altre organizzazioni, e avviando la valutazione dei bisogni.

Le informazioni disponibili sono ancora parziali e in continuo aggiornamento, ma si teme che il bilancio delle vittime possa essere molto alto. Anche la Tailandia e la Cina sono state interessate dal sisma, con crolli e momenti di panico tra la popolazione.

Il Myanmar si trova da tempo in una condizione di grande instabilità, non solo a causa delle disuguaglianze interne e della varietà etnica che caratterizza la sua popolazione, ma anche per la situazione politica. Dopo il colpo di stato del febbraio 2021, il Paese è sotto il controllo di una giunta militare e il conflitto interno, anche armato, è in corso e molto intenso.

Gli operatori di KMSS sono al sicuro, ma alcune abitazioni nella diocesi di Mandalay sono crollate. Le comunicazioni sono gravemente limitate. Il direttore della diocesi ha segnalato che molte persone sono ancora disperse e le famiglie non riescono a mettersi in contatto a causa dell’interruzione delle linee telefoniche.

Il team nazionale di KMSS ha avviato una valutazione rapida dei bisogni e continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati sull’impatto del sisma.

“Caritas Italiana –  sottolinea don Marco Pagniello – è in contatto con Caritas Internationalis per seguire con attenzione l’evoluzione dell’emergenza. Esprimiamo la nostra totale vicinanza alla popolazione del Myanmar e alla Chiesa locale, che stanno affrontando una tragedia di enormi proporzioni”.

Caritas Italiana ha avviato una raccolta fondi: è possibile contribuire attraverso il sito www.caritas.it, specificando nella causale “Emergenza Myanmar”.

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