Sudan in crisi: l’appello di Caritas Internationalis per un maggiore sostegno Milioni di sfollati e rifugiati, finanziamenti insufficienti e necessità di un’azione diplomatica per una risposta umanitaria efficace

Profughi sudanesi in Sud Sudan (foto Federico Mazzarella)

Con l’avvicinarsi del secondo anno di guerra in Sudan, la crisi umanitaria continua ad aggravarsi, colpendo milioni di civili. Caritas Internationalis, insieme a Cafod, Act Alliance e Norwegian Church Aid, lancia un appello urgente affinché la comunità internazionale intensifichi il proprio sostegno. I numeri parlano chiaro: oltre 8 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, mentre circa 3,5 milioni si sono rifugiate nei paesi confinanti dal 2023.

Le nazioni ospitanti, pur mostrando grande solidarietà, si trovano ormai al limite delle loro capacità. La mancanza di fondi, aggravata dal rischio di un congelamento dei finanziamenti statunitensi, sta portando al collasso l’assistenza umanitaria. Senza un intervento immediato, milioni di persone rischiano di rimanere senza aiuti essenziali.

Le organizzazioni umanitarie sottolineano l’importanza non solo di un incremento del sostegno finanziario, ma anche di un impegno diplomatico deciso per favorire una risoluzione pacifica e inclusiva del conflitto. In particolare, chiedono che la società civile locale, comprese le organizzazioni guidate da donne, abbia voce nei negoziati.

Un momento chiave per affrontare questa crisi sarà il prossimo Senior Officials Meeting a Bruxelles, che rappresenta un’opportunità cruciale per migliorare la risposta internazionale. Caritas e gli altri organismi umanitari ribadiscono la necessità di coinvolgere le Ong locali e le organizzazioni della società civile, il cui lavoro sul campo è determinante per affrontare l’emergenza.

Senza un’azione concreta e immediata, il Sudan rischia di sprofondare in una crisi umanitaria ancora più drammatica, con conseguenze devastanti per milioni di persone.

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