SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE

Storie di rinascita: la Pasqua dei bambini nella “Casa de Tuty” La struttura sostenuta dalla Compagnia del Perù accoglie minori abbandonati e vittime di violenza

Un momento di animazione nella Casa

Anche i bambini della “Casa de Tuty”, sostenuta da oltre vent’anni dalla Compagnia del Perù e  attiva nella periferia della città di Trujillo, nel Paese latinoamericano, si preparano a festeggiare la Pasqua.

Nella struttura protetta che accoglie minori vittime di violenza o abbandonati, i volontari dell’attuale Sezione Missionaria della CVX – Comunità di Vita Cristiana, sono arrivati per la prima volta una ventina di anni fa e lì hanno conosciuto la fondatrice Judith Villalobos. «Così è nato il desiderio di fare qualcosa per questo progetto – spiega Tiziana Casti, vicepresidente della Compagnia del Perù a Radio Kalaritana- , e abbiamo fondato una onlus, ora ente del terzo settore, per sostenerli».

Ogni anno «organizziamo un campo di servizio e di formazione per i nostri giovani, accompagnati da un padre gesuita: un’esperienza di volontariato, ma anche di crescita, formazione, che permette ai ragazzi di tornare nel proprio paese con un occhio diverso rispetto a quando sono partiti».

Nella Casa la Pasqua è molto sentita: «Sono quasi tutti bambini cristiani  – spiega la Casti – affiancati da operatori che li amano e organizzano per loro momenti di condivisione, festa. E anche quelli  che sono lontani trovano il modo per dimostrare la loro vicinanza ai piccoli ospiti, per esempio con le videochiamate». La Pasqua è tangibile in quella Casa: «Loro stessi ne sono testimoni diretti – continua la vicepresidente -.  Ho visto bambini con ferite profonde risorgere dalla loro sofferenza, curare le proprie cicatrici e avere una seconda opportunità. Penso con gioia a uno di quelli che è stato tra i primi ad essere accolto, segnato da una storia di grande dolore, violenza: con il tempo, è riuscito a guarire, si è laureato, adesso si sposa, ed è un esempio per i più piccoli ma anche per tutti noi volontari».