Seminaristi: storie di scelte vocazionali Le voci di alcuni dei ragazzi attualmente in formazione divisi tra Cagliari, Roma e Ozieri

Campo seminaristi a Carloforte

I seminaristi della nostra diocesi sono attualmente 16, divisi tra Cagliari, Roma e Ozieri.

Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni di loro per conoscere meglio la realtà del Seminario diocesano e riflettere sul tema delle vocazioni nella nostra Chiesa particolare.

Paolo Vacca, 20 anni, di Nurri, impegnato nella tappa discepolare e al secondo anno nella Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, risponde così alla domanda sulle radici della sua vocazione.

«Sono cresciuto nella mia comunità parrocchiale di Nurri, paese di 2000 abitanti nel Sarcidano, un contesto caratterizzato da tradizioni consolidate e un forte senso religioso. Lì, in un clima di grande familiarità e accompagnato dal parroco di allora, ho intravisto i segni della chiamata alla vita sacerdotale che, nel settembre 2018, mi ha condotto nel nostro seminario, dove ho vissuto con gioia tutta la stagione liceale».

Differente, invece, è l’esperienza di Giacomo Pisano, 23 anni, di Pirri, giunto in Seminario dopo la laurea in giurisprudenza, anche lui nella tappa discepolare.

«L’idea della vocazione – dice – si è fatta in me più chiara quando ho incontrato un’esperienza di cristianesimo quotidianamente vissuta nel movimento di Comunione e Liberazione. Sono in seminario da poco più di un anno e la strada è ancora lunga, si tratta di un cammino che accolgo per approfondire il mio rapporto con Cristo e con la Chiesa, per conoscere quel Mistero di amore e verità che chiama continuamente».

«Celebrare questa giornata – conclude Giacomo – è importante per ricordare all’umanità e alla Chiesa che l’uomo ha un destino buono, non è frutto del caso o del proprio ego, ma è chiamato a una vita di relazione col Padre che ci affida un compito specifico, un abito vestito su misura per noi».

Cristiano Pani, 21 anni, di Uta, è alunno del Seminario Romano e vive il cosiddetto terzo anno pastorale che «è dedicato interamente al tirocinio pastorale, per cui abito nella casa canonica della parrocchia N. S. di Guadalupe a Montemario». «È importante celebrare la giornata del Seminario – prosegue Cristiano – perché, essendo a Roma, mi richiama al forte legame con la mia arcidiocesi, alla comunione nella preghiera con coloro che saranno un giorno i miei confratelli».

Enrico Muscas, 27 anni, di Seuni, è giunto in Seminario dopo una breve esperienza universitaria. Attualmente è impegnato nella tappa di sintesi vocazionale e presta servizio nella parrocchia San Giuseppe in Pirri.

«Ho iniziato a pensare alla vita sacerdotale come prospettiva per la mia vita – dice Enrico – durante gli anni del Liceo. Nella mia piccola comunità di origine, composta da circa cento abitanti, ho vissuto una esperienza ecclesiale significativa che mi ha portato, con l’inizio dell’anno propedeutico, a conoscere realtà molto diverse dalla mia: il centro di ascolto della Caritas diocesana, le attività di pastorale vocazionale e l’esperienza del campo Caritas in Tunisia».

Lorenzo Vacca, 25 anni, di Sanluri, si prepara, con altri due compagni, all’ordinazione diaconale prevista per il prossimo 21 dicembre. Così parla del suo ingresso Seminario: «Ricordo che era tanta la gioia come anche tante le aspettative nell’intraprendere il cammino di discernimento vocazionale. Ora mi ritrovo a pochi giorni dal diaconato: sono passati dieci anni e posso solo dire che riconosco l’opera del Signore in questi anni di formazione».

Leonardo Piras

Seminaristi

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