Si compatta il fronte del no alle scorie nucleari in Sardegna. Nei quindici comuni, ritenuti dal governo idonei a ospitare il deposito nazionale, si ribadisce la contrarietà ad accogliere i residui delle centrali un tempo operative nella Penisola.
Nei giorni scorsi i sindaci di Mandas, Turri, Albagiara, Assolo, Guasila, Siurgus Donigala, Nurri, Ortacesus, Las Plassas, Usellus, Villamar, Ussaramanna, Tuili, Setzu, Segariu hanno incontrato i capigruppo in Consiglio regionale. Lo hanno fatto per ricordare ai consiglieri regionali di rafforzare l’azione comune nei confronti del governo nazionale. E il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha ricordato «la forte e netta opposizione a qualunque disegno che coinvolga la Sardegna», aggiungendo che non sarà mai permessa «un’altra servitù deturpi il nostro territorio».
Il fronte per il no al trasferimento delle scorie in Sardegna è dunque compatto. Ma i sindaci nel cui territorio si trovano aree giudicate idonee al deposito si dicono molto preoccupati. «Dopo il 2021 – ha detto ai microfoni di Radio Kalaritana il sindaco di Siurgus Donigala Antonello Perra – pensavamo che l’ipotesi di installazione dei siti destinati ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radiativi in Sardegna si fosse fermata alla prima fase dopo le nostre attente osservazioni. Il mese scorso, esattamente il 26 novembre, dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica abbiamo avuto questa comunicazione di procedibilità all’istanza per l’avvio della valutazione ambientale. L’area individuata nel nostro territorio si trova tra Mandas e Siurgus Donigala sotto l’invaso del Mulargia. Non possiamo correre certamente questo rischio di creare un deposito di scorie nucleari in questa zona».
Anche nella vicina Nurri si manifesta molta perplessità intorno al progetto di creazione, fra Sarcidano e Trexenta, di una simile struttura. «Da anni – evidenzia il primo cittadino nurrese Antonello Atzeni – lottiamo contro questo progetto. In altre sedi ho sottolineato che stranamente si parla di questo tema intorno alla fine dell’anno. Eppure non sarebbe questo il periodo ideale per concentrarsi su questi temi. Mi preme sottolineare che l’aspetto del trasporto delle scorie verso l’isola, chiaramente da effettuarsi con le navi, debba essere certamente un elemento che dovrebbe scoraggiare questo tipo di soluzione. Certamente la Sardegna, da un punto di vista geologico, è la candidata ideale, ma non si capisce come le scorie possano essere trasportate in totale sicurezza».
Intanto, in Marmilla, i comuni e le popolazioni discutono intorno alla possibilità di ospitare il deposito unico in questa zona della Sardegna. Fra i comuni giudicati in possesso di aree idonee al progetto c’è il comune di Ussaramanna. «Ci fa molto piacere – afferma il sindaco Marco Sideri – c e la Regione abbia assunto subito una posizione forte e che ci stia chiedendo di fornire le necessarie integrazioni tecniche al fine di una risposta congiunta a questo problema. Va mantenuta alta la guardia perché è chiaro che anche gli altri territori, immagino, avranno le loro argomentazioni contrarie alla creazione di un deposito di questo genere. Da parte nostra urge fare anche l’impossibile per evitare che siano scelti i nostri territori per la creazione di questo sito».
Andrea Pala
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