
L’ingresso della via Manno a Cagliari (foto Ansa)
Secondo l’Istat, la Sardegna presenta livelli di benessere modesti rispetto alla media nazionale, ma migliori di quelli del Mezzogiorno. Tuttavia, emergono significative differenze tra le province.
La città metropolitana di Cagliari si distingue per performance relativamente positive: quasi la metà degli indicatori si colloca nelle fasce più alte del benessere, e meno di un quarto in quelle più basse. Al contrario, la provincia del Sud Sardegna mostra segnali di difficoltà, con oltre il 50% degli indicatori nelle classi bassa e medio-bassa.
I principali punti critici riguardano salute e istruzione. La speranza di vita alla nascita, pari a 82,5 anni, resta sopra la media del Mezzogiorno, ma altri dati come la mortalità per tumori (9,2 per 10.000) e per demenze (41,7 per 10.000) segnalano criticità. Sul fronte educativo, solo il 55% degli adulti ha almeno il diploma, 10 punti sotto la media nazionale. Preoccupano anche le competenze scolastiche: il 58,1% degli studenti non raggiunge livelli adeguati in matematica, il 45,9% in italiano.
Sotto il profilo economico, il reddito mediano disponibile è di 15.200 euro annui, superiore alla media del Mezzogiorno (13.600) ma inferiore a quella nazionale (17.500). Cagliari registra il valore più alto (16.400), ma anche la maggiore disuguaglianza.
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