Il confronto tra Ryanair e la Regione Sardegna è tornato al centro del dibattito negli scorsi giorni. La compagnia low cost irlandese ha richiesto in maniera aperta l’abolizione della tassa municipale per continuare a investire nell’Isola. Un’affermazione che, al momento, ha portato alla riflessione i vertici di via Roma, che valuta sul piano politico e soprattutto economico.
Il punto di vista della Uil
Anche i sindacati osservano nel frattempo quanto accade. Con il comportamento di Ryanair che non appare nuovo agli occhi di William Zonca, segretario nazionale Uil Trasporti, che ha parlato della richiesta ai microfoni di Radio Kalaritana. “Non è una nuova questa presa di posizione di Ryanair – ha affermato il segretario nazionale di Uil Trasporti – che da diversi anni chiede di abbattere queste imposte comunali. Per noi, non deve essere Ryanair a decidere quali tasse debbano essere applicate. Ryanair si fa forte del fatto che porti i passeggeri a destinazione, ma noi riteniamo che il prodotto Sardegna si debba vendere, ma non comprare i passeggeri alla compagnia irlandese. I vettori sono funzionali a questo e non il contrario, altrimenti si entra in un meccanismo contorto come quello che si viveva ad Alghero tempo fa con una sorta di monopolio poi difficile da scardinare”.
Fondi
È soprattutto la necessità di non far mancare i fondi assicurati dalla tassa, qualora dovesse essere revocata, ad avere un peso rilevante. “Quei fondi vengono destinati a differenti specificità dei trasporti, non solo all’Inps – ha continuato Zonca – La Sardegna non può permettersi di stare sotto ricatto di nessuna compagnia, che sia Ryanair oppure un’altra. Riteniamo che l’Isola possa gestirsi, Ryanair nel frattempo poi resta in Sardegna perché guadagna lavorando qui, altrimenti sarebbe già andata via da tempo”.
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