
Si è tenuto ieri pomeriggio a Cagliari il primo incontro ufficiale tra la Regione e le organizzazioni sindacali sul tema della sanità. Un appuntamento atteso, in cui sono stati condivisi i dieci pilastri della piattaforma di proposte elaborata da Cgil, Cisl e Uil per affrontare le criticità del sistema sanitario sardo.
A rappresentare la Regione, il capo di Gabinetto della Presidenza Luca Caschili, l’assessore della Sanità Armando Bartolazzi, la capo di Gabinetto Cinzia Pilo e il delegato ai rapporti sindacali Mario Arca. Da parte della Giunta è emersa la volontà di strutturare il confronto attraverso tre macro tavoli tematici multilivello, che avranno il compito di approfondire e articolare i punti proposti dai sindacati.
«Si è aperta una fase di dialogo che ci trova pienamente disponibili – ha dichiarato l’assessore Bartolazzi – e che speriamo possa produrre risultati concreti e duraturi a vantaggio dei cittadini sardi».
Positivo il giudizio del segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda: «I punti della piattaforma sono stati accolti e ora partiranno tavoli specifici e territoriali. La Cisl resta disponibile al dialogo, ma è necessario accelerare: troppo tempo si è perso in questi anni e i sardi aspettano risposte di salute».
Più cauto Fausto Durante, segretario generale della Cgil sarda, che ha espresso un certo rammarico per l’assenza della presidente Alessandra Todde: “Comprendiamo gli impegni legati alla discussione sulla finanziaria, ma la gravità della situazione sanitaria avrebbe richiesto una presenza al massimo livello istituzionale”. Durante ha comunque riconosciuto l’apertura al confronto da parte della Regione, ma ha sottolineato come l’assessore Bartolazzi abbia ribadito la validità delle azioni già intraprese, tra cui la mini riforma della sanità, considerate dallo stesso esecutivo parte della risposta alle emergenze in corso.
«Siamo in attesa di verificare – ha concluso Durante – se l’impegno a cambiare passo nei rapporti con le parti sociali sarà davvero perseguito nei fatti e non solo a parole».