Massimo Recalcati presenta il suo Gesù. Lo fa con gli occhi dello psicoanalista. «L’uomo religioso ha un’immagine maledetta del Signore, che ha commesso un errore imperdonabile. Aver amato la vita».
Si è aperto con questa affermazione l’incontro, nell’Aula Magna del Seminario arcivescovile, con uno dei più grandi psicoanalisti italiani, ospite dell’Ufficio di pastorale universitaria della diocesi di Cagliari, in collaborazione con il College Sant’Efisio.
Un’affermazione che riporta al nucleo fondamentale del magistero di Gesù.
Cosa rende la vita viva, cosa è in grado di accendere la nostra esistenza e ci rende capaci di vivere?
Non dire, ma essere la verità. Desiderare. Gesù testimonia con la sua vita che è possibile essere la verità e desiderare.
Sul concetto di desiderio gira il discorso di Recalcati, seguito con attenzione e ammirazione dalle centinaia di persone presenti, grazie alla sottile leggerezza e ironia con cui si rivolge al pubblico.Il desiderio è protagonista anche del suo nuovo lavoro presentato in Aula, «La legge del desiderio – Radici bibliche della psicoanalisi».
La parola chiave del libro è desiderio. Come crede sia vissuto il desiderio dai giovani d’oggi?
Al tempo d’oggi c’è, in molti giovani, una fatica di desiderare. Quello che noi vediamo adesso in loro, soprattutto fra i più sofferenti, è la difficoltà nell’avere una vocazione che li orienti nella vita in modo saldo. Apparentemente siamo in un tempo che ha liberato il desiderio, in realtà ai miei occhi non l’ha liberato affatto. Piuttosto il nostro tempo è quello del totalitarismo degli oggetti, del consumo, quindi dell’eclisse del desiderio.
Pensa ci sia un messaggio in particolare che il suo libro riesce a trasmettere ai lettori?
Sì, quello che noi tutti abbiamo un compito, essere coerenti e fedeli al nostro desiderio. Nei vangeli “desiderio” si dice in tanti modi, per esempio nel modo del “talento”. Più siamo fedeli al nostro “talento” più la nostra vita diventa viva, ricca, generativa».
Recalcati dedica l’ultima parte del convegno al peccato, l’ostacolo più grande che un uomo debba superare. Significa non avere sufficientemente fede e, soprattutto, venire meno al desiderio. Un ostacolo che trova radici nella legge, sinonimo di «non desiderio». La legge interdice il desiderio e dovrebbe annullarlo. In realtà, in questo modo, lo incentiva. L’interdizione della legge suscita il desiderio di trasgredirla. Lo psicoanalista lascia infine la sala con una soluzione, un compimento.
«Bisogna liberarsi dell’idea che legge e desiderio sono antagoniste – sostiene. Se continuiamo a pensare che da una parte c’è la virtù e dall’altra il vizio, e la salvezza consiste nella virtù e nel non cadere nel vizio, nessuno di noi si salva». «Questo – conclude – perché la vita perfettamente virtuosa, conforme ai precetti della legge, non è una vita umana».
Lorenzo Musu
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