Con l’approvazione unanime del Consiglio comunale, Quartu Sant’Elena diventa il primo Comune in Sardegna a adottare il PAESC, il Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima. Un risultato significativo, frutto dell’impegno a costruire un futuro più responsabile, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente. Il PAESC consente di analizzare la città e il suo territorio, fissando obiettivi ambientali concreti per il futuro, mirando a una maggiore sostenibilità, a ridurre i consumi energetici, a migliorare il rapporto con il territorio e a promuovere comportamenti virtuosi in termini di consumo di acqua ed energia.
Già nel 2012 Quartu aveva aderito al Patto dei Sindaci (PAES), ma senza intraprendere azioni concrete. Nel frattempo, la necessità di affrontare la questione dei cambiamenti climatici ha reso indispensabile un piano più ambizioso e concreto. Il PAESC, ora in vigore, è un passo decisivo in questo senso. «L’approvazione del PAESC è un traguardo ma anche un punto di partenza. Si tratta infatti di un piano decisamente importante, perché l’adattamento, il contrasto e la mitigazione ai cambiamenti climatici è diventato una delle politiche centrali dell’UE e del mondo intero – commenta il Vicesindaco e assessore all’Ambiente Tore Sanna -. Noi ci siamo mossi tempestivamente; ne siamo orgogliosi ma al tempo stesso speriamo che anche gli altri facciano in fretta a dotarsi di questo strumento importantissimo. Intanto la Regione ha individuato il Comune di Quartu per sperimentare la azioni di contrasto ai cambiamenti climatici che potranno poi interessare l’intera Sardegna».
Il piano non si ferma qui: sono già in corso azioni concrete, come la forestazione urbana, finanziata da fondi nazionali destinati all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Altri interventi seguiranno, e tutte le scelte di pianificazione future saranno influenzate dalle analisi climatiche condotte su Quartu.
Il PAESC di Quartu si compone di una fase analitica dettagliata, con uno studio climatico basato sui dati degli ultimi 30 anni. La seconda fase analizza gli impatti attesi dei cambiamenti climatici. Come altre città del Mediterraneo, Quartu è destinata ad affrontare un aumento di eventi estremi, come ondate di calore e piogge intense e concentrate nel tempo, con conseguenze dirette sulla popolazione, in particolare su persone vulnerabili, come quelle con patologie cardiache.
Le analisi hanno permesso di identificare le aree del territorio più vulnerabili e di definire strategie per ridurre i rischi climatici, coinvolgendo persone, attività commerciali, turismo e agricoltura. Quartu è stata considerata un “laboratorio” per testare soluzioni, suddividendo il territorio in 7 cluster per un’analisi specifica dei rischi climatici e l’elaborazione di strategie mirate per ciascuna area.
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