Povertà in crescita: le famiglie più vulnerabili soffrono di più I dati Istat rivelano un aumento del divario economico e crescenti difficoltà nelle regioni del Sud

Un esempio di povertà materiale (foto SIR/Marco Calvarese)

Il recente rapporto dell’Istat sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie italiane nel 2023-2024 conferma un quadro preoccupante. Il 23,1% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale, in leggero aumento rispetto al 22,8% del 2023. Tra i fattori chiave emergono le disparità territoriali e la fragilità delle famiglie numerose.

Le regioni del Sud e delle Isole mostrano un tasso di rischio di povertà del 39,2%, quasi quattro volte superiore rispetto al Nord-Est (11,2%). Questa forbice evidenzia una situazione economica disomogenea nel Paese, aggravata da inflazione e bassi salari. Nel 2023, il reddito medio delle famiglie italiane è aumentato del 4,2% in termini nominali, ma è calato dell’1,6% in termini reali, con un potere d’acquisto ridotto.

Un aspetto critico riguarda la condizione delle famiglie con più figli: il rischio di povertà sale al 34,8% per le coppie con tre o più figli e al 33,5% per i nuclei con almeno cinque componenti. Anche le famiglie monogenitoriali sono in difficoltà, con un’incidenza della povertà del 32,1%, in crescita rispetto al 29,2% del 2023.

Questi dati confermano un aumento delle disuguaglianze e la necessità di politiche mirate per supportare le famiglie più vulnerabili e ridurre il divario territoriale.

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