Ancora un appello per la pace nel mondo, con la preoccupazione per ciò che accade nell’est della Repubblica Democratica del Congo che cresce. Durante l’udienza generale tenuta nell’Aula Paolo VI, tenutasi oggi mercoledì 29 gennaio, Papa Francesco ha ancora una volta richiesto che le armi vengano deposte in quei luoghi del pianeta in cui la sofferenza si è fatta abitudine.
Sguardo su Goma
L’avanzata del movimento M23 fino alla presa della città più importante nella regione del Nord Kivu ha portato a una tensione crescente tra Kinshasa e il Rwanda, Stato accusato più volte di sostenere il movimento armato e a proteste nella capitale congolese da parte della popolazione. A Goma, capoluogo della regione, sono migliaia le persone in fuga dagli scontri. “Esprimo la mia preoccupazione – ha affermato il Pontefice – per l’aggravarsi della situazione securitaria nella Repubblica Democratica del Congo. Esorto tutte le parti in conflitto ad impegnarsi per la cessazione delle ostilità e per la salvaguardia della popolazione civile di Goma e delle altre zone interessate dalle operazioni militari. Seguo con apprensione anche quanto accade nella Capitale, Kinshasa, auspicando che cessi quanto prima ogni forma di violenza contro le persone e i loro beni. Mentre prego per il pronto ristabilimento della pace e della sicurezza, invito le Autorità locali e la Comunità internazionale al massimo impegno per risolvere con mezzi pacifici la situazione di conflitto”.
Il mondo che attende la pace
Alle parole sulla RDC si sono aggiunte quelle in riferimento agli altri contesti più volte citati dal Papa in questi mesi. “Non dimentichiamo di pregare per la pace: Palestina, Israele, Myanmar e tanti Paesi che sono in guerra. La guerra sempre è una sconfitta! Preghiamo per la pace” ha ripetuto il Papa a seguito della catechesi odierna dedicata a San Giuseppe.
© Copyright Kalaritana Media