Nel giorno di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, e alla vigilia del Giubileo della comunicazione, Papa Francesco ha diffuso il suo messaggio per la 59ª Giornata delle Comunicazioni Sociali, dal titolo: “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”.
Il Papa osserva con preoccupazione che oggi troppo spesso la comunicazione non è fonte di speranza, ma alimenta paura, disperazione, pregiudizi, rancore, fanatismo e perfino odio. Troppe volte essa riduce la complessità della realtà, stimolando reazioni istintive, e la parola viene usata come un’arma. In alcuni casi, si ricorre a informazioni false o distorte per suscitare emozioni forti, provocare e ferire. Per questo, il Papa sottolinea la necessità di “disarmare” la comunicazione, liberandola dalla violenza verbale. «Ridurre la realtà a slogan non porta mai buoni frutti» ammonisce.
Un altro tema sollevato riguarda la “dispersione dell’attenzione” creata dai sistemi digitali, che, modellandoci secondo le logiche del mercato, alterano la nostra percezione del mondo. Questo fenomeno mina le basi stesse della nostra capacità di essere comunità, di lavorare insieme per un bene comune, di ascoltarci e comprendere le ragioni degli altri. Si crea un bisogno di individuare un “nemico” per affermare se stessi.
Il Papa suggerisce una risposta a questa situazione, citando la Prima Lettera di Pietro (3,15-16): «Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia, questo sia fatto con dolcezza e rispetto».
Dare ragione della speranza a chi la chiede, spiega Francesco, non significa semplicemente “parlare” di Dio, ma riflettere l’amore che lui porta nella nostra vita, offrendo un nuovo modo di vivere ogni cosa. «Sogno una comunicazione che sappia renderci compagni di strada di tanti nostri fratelli e sorelle, per riaccendere in loro la speranza in un tempo così travagliato» aggiunge.
«La speranza è sempre un progetto comunitario» afferma il Papa, sottolineando che il Giubileo ha molteplici implicazioni sociali, come il messaggio di misericordia e speranza per chi vive nelle carceri o l’appello alla vicinanza e alla tenerezza per chi soffre ed è emarginato.
Papa Francesco invita i comunicatori a essere testimoni e promotori di una comunicazione che non semina ostilità, ma diffonde una cultura della cura, costruendo ponti e abbattendo i muri, sia visibili che invisibili. Esorta a raccontare storie intrise di speranza, con uno sguardo al nostro destino comune, per scrivere insieme la storia del nostro futuro.
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