Nove mercoledì itineranti di San Salvatore da Horta.
Un Santo che andava incontro alle persone.
San Salvatore da Horta, il taumaturgo così amato dai sardi, mantiene inalterato il suo carisma sui tanti che continuano a frequentare il santuario di Santa Rosalia, nella centralissima via Torino a Cagliari, ma che in questo Giubileo della Speranza lo incontrano nelle parrocchie, dove la reliquia viene accolta.
L’iniziativa
«In questo Anno Santo – dice padre Graziano Maria Malgeri, del convento di San Mauro a Cagliari – abbiamo pensato fosse importante che San Salvatore andasse incontro alla gente. Il risultato è sorprendente in termini di partecipazione: decine e decine di fedeli stanno accogliendo la reliquia nella comunità parrocchiali, al SS. Redentore di Monserrato sono state circa 200».
Nell’anno giubilare della Speranza con i «Nove mercoledì itineranti», come vengono definiti dai frati minori di San Mauro e Santa Rosalia, San Salvatore da Horta si fa dunque pellegrino di speranza.
Il Santo
«Era un fratello laico questuante – ricorda padre Graziano – e andava per le strade ad incontrare la gente: nella parrocchia arriva la reliquia, un ex-ossibus custodito a San Mauro, preceduta il giorno prima da un’icona realizzata ad Ussana e custodita a Santa Rosalia».
Nelle parrocchie
In ogni comunità il parroco accoglie i frati che hanno la reliquia e in serata viene celebrata l’Eucaristia, con un incontro catechetico legato al Vangelo delle Beatitudini e un approfondimento su una delle beatitudini, legandola ad un episodio della vita di San Salvatore.
Al termine della celebrazione la preghiera al Santo e l’invito alla festa del 17 e 18 marzo, memoria liturgica del taumaturgo, insieme ad un momento di preghiera personale dei fedeli davanti alla reliquia.
Un Santo della gente
«L’intento dell’iniziativa – specifica Malgeri – è quello di far rivivere sempre più questo Santo nella città che tanto gli deve e tanto l’onora nell’anno del Giubileo, per incrementare un culto che negli ultimi anni era un po’ rallentato».
«Mi sembra – conclude il religioso – che in queste prime settimane la risposta sia stata davvero importante, con tanti che non sono voluti mancare all’arrivo della reliquia di San Salvatore, la cui figura rimanda ai valori della fede: l’eucaristia, la Vergine Maria, la riconciliazione, con una semplicità disarmante che lo rende vicino alla gente, non certamente un Santo da nicchia».
Roberto Comparetti
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