Futuro sardo

L’Ocse ci crede: innovazione e Einstein Telescope per rilanciare l’isola in Europa Il report presentato a Nuoro indica la strada: attrarre talenti, investire sulle aree interne e fare rete

Sullo sfondo l’area, a Lula, attorno alla quale dovrebbe svilupparsi il progetto

La Sardegna ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio europeo di innovazione, sostenibilità e sviluppo. A dirlo è il nuovo Report dell’Ocse “Ripensare l’attrattività della Sardegna”, presentato questa mattina a Nuoro nell’auditorium dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico.

Secondo lo studio, illustrato da Claire Charbit, responsabile dell’Unità di Attrattività Regionale dell’OCSE, il progetto dell’Einstein Telescope rappresenta la principale opportunità per aumentare l’attrattività dell’Isola. La sola fase di costruzione dell’osservatorio per onde gravitazionali, che potrebbe sorgere a Sos Enattos, nel territorio di Lula, genererebbe oltre 6 miliardi di euro di attività economica e più di 36 mila posti di lavoro.

Un’occasione unica, che vede la Sardegna in competizione con la regione del Limburg, al confine tra Belgio e Paesi Bassi, e che per Charbit deve essere accompagnata da una strategia a lungo termine, basata su coordinamento istituzionale, visione condivisa e collaborazione tra attori pubblici e privati. «L’attrattività – ha spiegato – cambia a seconda degli attori: servono politiche differenziate per attrarre talenti, residenti e turisti, evitando i rischi dell’overtourism e salvaguardando l’ecosistema».

Oltre al telescopio sotterraneo, l’Ocse individua diverse priorità strategiche per rafforzare la competitività della Sardegna. Tra queste, emerge l’esigenza di rendere le università sarde più internazionali, di contrastare lo spopolamento attraverso un rilancio concreto dei servizi nelle aree interne, di superare la dipendenza stagionale del turismo e di razionalizzare la struttura dei consorzi industriali, promuovendo una visione di sviluppo sostenibile.

La Sardegna, sottolinea il report, è già riconosciuta in Europa come una delle Regioni più dinamiche sul fronte delle politiche innovative, ma presenta ancora vulnerabilità sul piano demografico, infrastrutturale e occupazionale.

Presente all’evento anche la Presidente della Regione, Alessandra Todde, che ha sottolineato con forza l’urgenza di invertire la rotta: «Ogni anno perdiamo 5.000 giovani. È tempo di cambiare mentalità: il diritto a restare deve diventare un obiettivo politico concreto. Dobbiamo superare l’idea chiusa di sardità che ci blocca e aprirci al nuovo, anche per attrarre giovani dall’estero».

Todde ha poi ribadito che la Sardegna è un territorio unico e interconnesso, dove ogni area ha un ruolo chiave da giocare. Ha sottolineato che sviluppare le aree interne, valorizzare le risorse ambientali e imprenditoriali e puntare sull’innovazione significa costruire una Sardegna più inclusiva, sostenibile e competitiva.

L’Einstein Telescope diventa così non solo un simbolo di eccellenza scientifica, ma anche una leva concreta per una rinascita economica e culturale dell’Isola. Una sfida che chiama in causa istituzioni, comunità e imprese, e che pone la Sardegna al centro di uno scenario globale dove scienza, coesione e visione condivisa possono davvero fare la differenza.