Lo sviluppo passa attraverso maggiori competenze scientifiche Nel 2023 solo 7 brevetti depositati, quest'anno il CRS4 ne ha presentati 5

Lo sviluppo dell’Isola passa attraverso maggiori competenze scientifiche

In Sardegna i dati dicono che nel 2023 ci sono stati solo 7 brevetti registrati, un calo del 43%.

Il 2025 inizia bene, perché il CRS4 ha depositato 5 nuove domande di brevetto. «Un inizio anno con cinque domande presentate – dice l’amministratore delegato, Giacomo Cao, docente dell’Università di Cagliari – fa ben sperare. Guardiamo al passato ma poi volgiamoci al presente e al futuro. Il passato in generale è simile a ciò che accade sull’intero territorio italiano, perché non c’è una grande spinta a proteggere competenze e patrimonio intellettuale».

«Ciò è vero – evidenzia il docente – soprattutto per le piccole e medie imprese che hanno ovviamente difficoltà, non solo a depositare i brevetti, ma anche a tenerli in vita, perché ci sono dei costi da sostenere. Le stesse università italiane dovrebbero riflettere, alcune lo hanno fatto, in particolare i politecnici, su quanto sia importante mettere a patrimonio la proprietà intellettuale».

«Venendo invece ai nostri giorni – dettaglia Cao – il CRS4 ha depositato cinque 5 domande di brevetto, per una di queste abbiamo depositato anche un marchio e quindi diamo un contributo, per lo meno a livello della Sardegna, di protezione della proprietà intellettuale. «C’è bisogno, attraverso i decisori politici, di uno sforzo nell’individuare risorse, sia a livello nazionale che regionale, necessarie per depositare brevetti e mantenerli, operazioni che hanno comunque un costo.

Da un lato la necessità di avere il capitale umano sempre più preparato e performante nel campo della ricerca, dall’altro il decisore politico che deve sostenere questi sforzi portati avanti le proprie capacità per far crescere la ricerca la nostra Isola?

La protezione della proprietà intellettuale passa ovviamente attraverso il concetto di innovazione, che nel mondo viene misurato attraverso la quantità di brevetti depositati. Non è solo un obiettivo della Sardegna e più in generale l’Italia, ma proprio in relazione al fatto che è il parametro quantitativo che consente di dimostrare di aver sviluppato innovazione.

L’innovazione però non può prescindere dalle competenze su materie scientifiche, le cosiddette Stem.

Nel nostro Paese c’è carenza di laureati in discipline Stem. Occorre fare uno sforzo. Come CRS4 lo stiamo facendo da tempo: quasi quotidianamente agli alunni delle scuole elementari e materne, instilliamo quello che io chiamo il germe delle Stem, sperando che poi si iscrivano a ingegneria, fisica, matematica, chimica, medicina, in modo tale da contribuire ad una carenza strutturale del sistema Paese.

Occorre sostenere chi è impegnato nella ricerca volano la crescita di un’Isola: più ricerca abbiamo più ci sono possibilità di migliorare le nostre condizioni.

La ricerca è cruciale, insieme all’avvicinamento al mondo produttivo degli attori principali della ricerca. C’è sempre uno iato che andrebbe colmato tra ricerca e impresa, facilmente colmabile se università, centri di ricerca e chi sviluppa tale attività si potesse presentare alle aziende, con in mano dei patrimoni rappresentati dai brevetti, così da avviare una trattativa, con il trasferimento del know-how. Su questo credo ci sia in tutto il Paese, non solo in Sardegna, un lavoro da fare: è necessario farlo investendo importanti risorse.

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