È l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari ad aprire il primo ospedale in Italia nel Metaverso. Il servizio è stato presentato al pubblico oggi, giovedì 24 ottobre, a Roma al Binario F, lo spazio che Meta gestisce nella capitale. Al meeting hanno presenziato Francesco Di Costanzo, presidente di PA Social e Fondazione Italia Digitale, Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli e direttore generale di Italia Digitale, i rappresenti di Federsanità e Fiaso, le organizzazioni che riuniscono le aziende sanitarie e ospedaliere italiane, Elisabetta Gola, prorettrice alla Comunicazione dell’Università degli studi di Cagliari.
Il progetto
Un ospedale vero e proprio, in cui i pazienti potranno recarsi avendo in cambio i servizi che cercano anche da casa. Nel presidio sanitario si potrà entrare attraverso gli oculus, ovvero i visori, ma anche semplicemente da tablet, pc o smartphone attraverso il link http://surl.li/yzeclt o seguendo le istruzioni su https://www.aoucagliari.it/home/ . A dare una mano all’utente sarà presente Anna, assistente virtuale in 3D dotata di intelligenza artificiale che sarà a disposizione per tutta la giornata per i pazienti. Il progetto è un passo deciso verso un cambiamento radicale nell’approccio alla cura e presto subirà altre evoluzioni: l’Aou ha in programma l’aggiunta di altri due “piani” in cui verranno espletate le Cure palliative e la Terapia del dolore, la formazione e altri servizi.
«Siamo partiti con la relazione – afferma Fabrizio Meloni, dirigente Comunicazione e relazioni esterne dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari – al piano terra i cittadini troveranno tanti servizi digitali e informativi: potranno prenotare una visita o pagare il ticket, prenotare il ritiro dei farmaci, entrare all’interno del proprio Fascicolo sanitario Elettronico o monitorare la situazione all’interno dei Pronto Soccorso. E questo solo per fare qualche esempio. Ma potranno anche parlare direttamente con le operatrici dell’Ufficio relazioni con il pubblico come se fossero in presenza».
«In Aou crediamo nelle tecnologie – puntualizza Chiara Seazzu, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari – perché siamo fortemente impegnati nel dare risposte ai pazienti. Non è un caso che la sanità spesso sia un luogo di innovazione. Lo è per necessità e perché la sanità deve sempre trovare modi nuovi e innovativi per avvicinarsi e dare risposte. E lo fa, lo fa con decisione e impegno perché la sanità è questa, una sanità al servizio del cittadino».
«Le tecnologie e la comunicazione si sono da sempre evolute di pari passo, sin dai tempi della comparsa della scrittura – aggiunge la professoressa Elisabetta Gola, protettrice alla Comunicazione dell’Università degli Studi di Cagliari – Il Metaverso rappresenta una frontiera in questa evoluzione, perché permette alla comunicazione mediata da computer di tornare ad essere “naturale”, in quanto immersiva e immediata. Al momento occorre ancora utilizzare dispositivi che hanno una loro complessità, soprattutto per le persone meno giovani che non hanno dimestichezza con joystick, tastiere, video interattivi. Ma questo è uno step intermedio verso una comunicazione trasparente che è una facilitazione anche per una serie di persone che possono incontrare difficoltà».
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