La Regione Sardegna si oppone fermamente al piano di dimensionamento scolastico imposto dal ministero dell’Istruzione, guidato da Giuseppe Valditara. L’assessora regionale all’Istruzione, Ilaria Portas, ha definito il decreto un «ricatto» e un «ennesimo schiaffo alle Regioni» durante l’audizione in commissione Cultura del Consiglio regionale. Portas ha annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento.
Il piano parte del Piano pluriennale nazionale di dimensionamento della rete scolastica, richiede alle Regioni di sopprimere e accorpare istituzioni scolastiche entro il 2025-2026. La Sardegna, insieme ad altre Regioni come Toscana, Emilia Romagna e Campania, non ha pienamente rispettato i numeri richiesti dal ministero. Per il 2024, il ministero chiedeva alla Sardegna l’accorpamento di 9 autonomie scolastiche. Tuttavia, Portas ha sottolineato che le Regioni conoscono meglio le esigenze del proprio territorio e dovrebbero avere un ruolo più incisivo nelle decisioni.
Il ministero ha concesso altri dieci giorni per adeguarsi, prevedendo anche «premi» per chi si conforma. L’assessora ha criticato duramente questa impostazione, chiedendosi se le Regioni che non si adeguano saranno punite. La posizione della Giunta guidata da Christian Solinas si allinea a quella di altre Regioni, richiedendo una revisione dei parametri e una maggiore flessibilità.
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