Celebrazione Eucaristica e Dedicazione dell’Altare
Nella serata di venerdì 11 ottobre, la comunità salesiana “Nostra Signora di Bonaria” di Cagliari ha vissuto una intima Celebrazione eucaristica, durante la quale il vescovo monsignor Giuseppe Baturi ha dedicato l’altare della nuova cappella della comunità.
L’omelia dell’Arcivescovo: la prossimità divina
«Le letture proclamate e l’arte di questa cappella – ha detto – ci rivelano un’evidenza massima: la prossimità divina in Gesù Cristo. Un Dio grande che sceglie di diventare nostro amico, nostro ospite, nostro fratello. È vicino a noi e al tempo stesso immensamente più grande di noi».
L’Arcivescovo ha inoltre richiamato lo stupore di Salomone nel costruire il tempio di Gerusalemme, un luogo per incontrare Dio senza poterlo contenere. Ha evidenziato come questo incontro con Dio debba portare all’apertura verso una presenza divina da riconoscere nei fratelli, nel popolo e nei segni della storia.
La nuova cappella: un luogo di preghiera e incontro con Dio
Con il trasferimento della comunità salesiana don Bosco al terzo piano, si decise di creare una nuova Cappella per riservare uno spazio alla preghiera per i confratelli, rispondendo anche alle necessità pastorali e all’età avanzata di alcuni di loro.
Un progetto artistico di grande valore spirituale
La nuova cappella presenta un ambiente caldo e accogliente, con un presbiterio leggermente rialzato che richiama la forma di un catino absidale. Il giovane artista Giacomo Putzu, con la collaborazione di Riccardo Pinna, ha realizzato un grande murales che rivisita in chiave moderna uno dei catini absidali più antichi, quello della Basilica di San Clemente Romano. Il murales rappresenta la Croce come albero di vita, simbolo della resurrezione di Cristo che pervade la storia e l’universo.
Simbolismo dell’altare e della reliquia di Titus Zeman
L’altare, realizzato in biancone di Orosei da artigiani locali, simboleggia Cristo stesso come altare, vittima e sacrificio. Al suo interno è custodita una reliquia insigne di Titus Zeman, martire salesiano che ha sacrificato la sua vita per aiutare i giovani a fuggire dai campi di concentramento sovietici.
Elementi architettonici e artistici della cappella
Il pavimento in rovere, donato dalla famiglia Fradelloni, è attraversato da una linea di marmo bianco di Carrara che disegna una croce, guidando simbolicamente verso il presbiterio. Questo particolare richiama l’importanza della croce come centro della celebrazione liturgica.
Le icone dei santi patroni
Alle pareti, secondo la tradizione orientale, sono appoggiate quattro preziose icone, avvolte dai tralci che si estendono dall’albero di vita. Realizzate dalle Figlie di Maria Ausiliatrice della comunità di San Biagio a Subiaco, queste icone rappresentano i quattro santi patroni della Congregazione salesiana: Maria Ausiliatrice, nelle forme orientali della Theotokós, San Giovanni Bosco, fondatore della congregazione, San Giuseppe e San Francesco di Sales.
Dedica
Il murales nasconde una semplice dedica a Teresa Reina Dessì, alla cui memoria la famiglia ha donato i denari necessari per l’intera Cappella, perché in essa una volta all’anno si celebri l’eucaristia in suo suffragio.
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