La laurea magistrale grazie al progetto Corridoi universitari per rifugiati La storia di Bernice arrivata dal Congo due anni fa per completare gli studi nell’Università di Cagliari grazie al progetto portato avanti insieme alla Caritas diocesana

Bernice prima della discussione della sua tesi di laurea nell’Università di Cagliari

Il sogno della laurea magistrale è diventato realtà per Bernice Kula-kula, che ieri si è laureata in “Computer Engineering, Cybersecurity and Artificial Intelligence” presso la Facolta di Ingegneria e architettura  dell’Università di Cagliari, nell’ambito del Progetto Unicore 4.0 (Corridoi universitari per rifugiati). Originaria della Repubblica democratica del Congo Bernice era arrivata nel capoluogo sardo nel dicembre 2022 dal Sudafrica come studentessa modello grazie a una borsa di studio UNCHR.

Il tutto grazie a un progetto che vede la Chiesa italiana in prima linea nel garantire strade legali di ingresso e la possibilità di continuare il proprio percorso universitario a studenti meritevoli provenienti da campi profughi di diversi paesi. Nel territorio diocesano il progetto è tutt’ora portato avanti grazie alla Caritas, al College universitario Sant’Efisio e all’Università di Cagliari.

Questa laurea magistrale «è un importante traguardo, come donna, e ancora di più come donna rifugiata: non importa quale sia la condizione iniziale, tutti possiamo farcela se ci impegniamo». Per la sua tesi ha scelto il tema “Cyber ​​Resilience nei sistemi elettrici: valutazione delle vulnerabilità e mitigazione del rischio nella transizione verso la rete intelligente”: «Volevo unire l’aspetto dell’elettricità a quello della sicurezza – racconta -. In Sudafrica avevo già studiato ingegneria elettrica: un tema che ho sempre sentito molto perché nel mio paese d’origine (la Repubblica democratica del Congo) questo tipo di tecnologia è ancora poco evoluto. In futuro mi piacerebbe tornare nel mio paese, se la situazione politica lo consentirà, in modo da contribuire al suo sviluppo e renderlo migliore».  Ad accompagnarla nel suo percorso di integrazione, la Caritas diocesana, insieme a College universitario Sant’Efisio: «Grazie a loro sono stata accolta qui come in famiglia, mi sono sentita supportata e integrata. Sono grata per l’aiuto ricevuto».

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