La comunità parrocchiale di Santo Stefano ha celebrato il patrono La celebrazione è stata presieduta dall’Arcivescovo

Si è svolta oggi, 26 dicembre 2024, la solenne celebrazione della festa patronale di Santo Stefano, un momento significativo che ha visto la partecipazione dell’Arcivescovo Giuseppe Baturi e l’insediamento del nuovo comitato parrocchiale.

La giornata è iniziata con la prima messa alle ore 8, seguita dalla celebrazione solenne delle 10.30 presieduta dall’Arcivescovo. Durante l’omelia, monsignor Baturi ha offerto una riflessione sul significato della testimonianza cristiana, collegandola all’apertura dell’Anno Giubilare: “Questa porta aperta è un duplice invito. Da una parte ci invita a uscire, a liberarci da tutto ciò che ci opprime e ci tiene chiusi. Dall’altra ci chiama a entrare nella casa della misericordia di Dio”, ha sottolineato l’Arcivescovo.

La figura di Santo Stefano è stata al centro della riflessione: “Santo Stefano non è morto per delle opinioni sulla gerarchia ecclesiastica – è morto perché ha visto il Signore e ne ha parlato con passione”, ha evidenziato Mons. Baturi, sottolineando l’importanza di una fede vissuta come incontro personale con Cristo.

Al termine della celebrazione eucaristica, il parroco don Giulio Madeddu ha annunciato importanti novità per la comunità parrocchiale. “La nostra parrocchia vive un ‘giubileo nel giubileo’: siamo infatti entrati nel venticinquennale della dedicazione di questa chiesa”, ha dichiarato, delineando un percorso che culminerà il 31 ottobre 2025 con il 25° anniversario della consacrazione dell’edificio.

Un momento particolarmente significativo è stato l’insediamento del nuovo comitato di Santo Stefano, con la consegna della bandiera del Santo al primo presidente, Emanuele Puddu. Come ha sottolineato Don Giulio, questo gesto simbolico “richiama la responsabilità e l’impegno di custodire e rinnovare le tradizioni che ci uniscono come comunità di fede”.

La festa patronale di quest’anno si inserisce in un contesto storico particolare per la comunità, che affonda le sue radici ben prima della fondazione della parrocchia nel 1967. Il culto di Santo Stefano era infatti già presente nell’antica chiesa di Is Arenas, e successivamente è stato custodito presso la chiesa di Santa Maria di Cepola, dove ancora oggi si conserva un piccolo simulacro del Santo.

La giornata si è conclusa con un rinnovato impegno della comunità a vivere, come ha ricordato l’Arcivescovo nella sua omelia, una testimonianza cristiana autentica: “Testimoniamo con dolcezza ma con chiarezza la nostra fede, nei luoghi di lavoro, accanto ai malati, nelle nostre famiglie.”

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