Pirandello oggi

In Sardegna “Enrico IV / una commedia”: nel segno di Pirandello Dal 8 all’11 aprile la tournée regionale dello spettacolo firmato da Giorgia Cerruti e Fabrizio Sinisi

Un momento dello spettacolo

Dal 8 all’11 aprile arriva in prima regionale in Sardegna “Enrico IV / una commedia”, rilettura intensa e originale del celebre dramma di Luigi Pirandello firmata da Giorgia Cerruti, regista e interprete insieme a Davide Giglio, Luca Serra Busnengo e Giulia Eugeni. Lo spettacolo, adattato da Fabrizio Sinisi, è prodotto dalla Piccola Compagnia della Magnolia nell’ambito del progetto “Vulnerabili 22.24”, in coproduzione con CTB – Centro Teatrale Bresciano e OperaEstate Festival, con il sostegno di SCARTI – Centro di Produzione Teatrale di Innovazione.

In questa versione, l’Enrico IV di Pirandello diventa il cuore di un’esplorazione teatrale sui confini tra realtà e finzione, tra lucidità e pazzia, tra verità e maschera. Il personaggio centrale – un uomo che sceglie di vivere nella follia per sfuggire al dolore e all’ipocrisia del mondo – è qui raccontato con toni ora grotteschi, ora intimamente tragici, in una messa in scena che si avvale del disegno luci di Lucio Diana, del sound design di Guglielmo Diana e dei costumi di Giorgia Cerruti.

Queste le date della tournée sarda, sotto le insegne della Stagione di Prosa 2024–2025 del CeDAC Sardegna: martedì 8 aprile alle ore 21 al Teatro del Carmine, Tempio Pausania, mercoledì 9 alla stessa ora, al Teatro Civico “Oriana Fallaci” Ozieri, mentre giovedì 10 aprile ancora alle 21.00 lo spettacolo approda al Teatro Civico “Gavì Ballero” di Alghero e infine, venerdì 11 aprile alle 20.30 ultima tappa in Sardegna al Teatro “Antonio Garau” Oristano.

«Abbiamo cercato una temperatura teatrale quasi shakespeariana», spiega la regista Giorgia Cerruti, «dove alto e basso si uniscono nel raccontare la disperata passione di essere nel mondo». Un’operazione meta-teatrale e poetica che trasforma la “follia consapevole” di Enrico in uno specchio distorto ma lucido della società contemporanea, dove la maschera non è nascondimento ma rivelazione.

A colpire è la scelta di esplorare l’intimità del personaggio e del pubblico attraverso il meccanismo pirandelliano del teatro nel teatro. In questa versione, il “malato” che finge di essere l’imperatore Enrico IV diventa simbolo di un’umanità che sceglie l’illusione per non affrontare il dolore di ciò che ha perduto: amore, identità, tempo.

Lo spettacolo si addentra nei labirinti della mente, accompagnando lo spettatore in una riflessione profonda e attuale sulla fragilità dell’essere, sul senso del tempo che passa, e sul ruolo del teatro come spazio in cui guardarsi dentro. «Il nostro Enrico è un uomo invisibile, che osserva il mondo da una gabbia, consapevole che quel mondo è fatto di maschere e finzioni tanto quanto la sua» – afferma ancora la regista.

Si tratta di un viaggio teatrale nel presente attraverso un grande testo del passato, capace ancora oggi di parlare alla nostra paura di non essere riconosciuti, alla nostra nostalgia per ciò che è stato, e alla tensione tra il voler guarire e il voler restare nel proprio sogno.

Una produzione d’autore che fonde profondità drammaturgica, potenza scenica e visione artistica. Una tappa obbligata per chi ama il teatro che fa riflettere, che scuote e che ci chiede di interrogarci, come spettatori e come esseri umani.


Scopri di più da Kalaritana Media

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.