La speranza è la risposta alle notizie di violenza e disprezzo per la vita
Ogni giorno ci arrivano notizie di violenza, omicidi e disprezzo per la vita. A volte sembra che persino i legami più intimi, quelli di fiducia e affetto, siano compromessi da questo avvelenamento. Ma, come cristiani e come uomini, non dobbiamo smettere di cercare segni di speranza. Il Giubileo, pellegrini di speranza, ci invita a farlo: la speranza si fonda su qualcosa di presente, su ciò che accade oggi e che possiamo scoprire.
La testimonianza di Deborah Vanini
Un segno di speranza l’ho trovato nella storia di Deborah Vanini. Lei, giovane e non credente, ha rinunciato alle cure per un tumore al quarto stadio pur di far nascere la sua bambina. “Dal sogno alla disperazione in venticinque secondi”, ha scritto. Ma in quel buio ha scelto: ha creduto nella vita e si è dedicata alla sua bambina. “Ogni mese, giorno, ora sono un dono prezioso”, ha scritto dopo la nascita, che per lei è stata un miracolo.
La vita è un dono da non dare per scontato
La fragilità di quel momento le ha fatto scoprire che la vita non è buia, ma un dono da non dare per scontato. Deborah ci insegna che il senso della vita è donarsi per amore, per qualcosa di più grande. Preghiamo per lei, per la sua bambina e per il suo compagno, affinché Deborah possa continuare, negli occhi di Dio, a guardare per sempre sua figlia e custodirla con infinito amore.
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