Da quasi 40 anni nella parrocchia di sant’Avendrace a Cagliari viene offerto il servizio di doposcuola ai bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie.
Tra i volontari storici Gabriella, del gruppo vincenziano parrocchiale.
«Il servizio dice – esiste dal 1985 ed è attivo dall’inizio di ottobre fino a giugno. È rivolto alle famiglie disagiate, che talvolta non capiscono il ruolo che la scuola ha nella vita dei loro figli. All’avvio del progetto i ragazzi erano di più, circa una quindicina e si è dovuto fare i conti con la delusione dovuta all’alto tasso di dispersione scolastica».
Le volontarie del gruppo vincenziano sono due, cui si aggiungono, da circa due anni, i ragazzi del Liceo Classico ׂ«Siotto Pintor» di Cagliari, partecipanti al progetto PCTO (Percorsi e Competenze Trasversali per l’Orientamento) promosso da don Alessandro Simula, insegnante di Religione Cattolica nell’Istituto, nonché parroco del territorio in cui sorge la scuola.
Fabio e Giovanni sono tra i giovani coinvolti nel progetto: «è stata un’esperienza formativa – afferma Giovanni – sia per i bambini che sono venuti a studiare insieme a noi, che per noi ragazzi. Ci siamo dati una mano a vicenda per crescere e maturare».
«In questo modo – dice Fabio – siamo riusciti ad aiutarli, e noi siamo riusciti a crescere confrontandoci con queste realtà difficili».
«L’idea – racconta don Alessandro – attinge ad un’esperienza pregressa, quella dell’oratorio di san Pietro Pascasio di Quartucciu quando, in occasione del progetto dell’alternanza scuola-lavoro, quando dall’istituto “Brotzu” di Quartu Sant’Elena, arrivarono circa sessanta ragazzi e ragazze per fornire un aiuto per il doposcuola. Qui a sant’Avendrace ho voluto applicare la stessa idea proponendola agli studenti e alle studentesse del liceo Siotto».
Il sacerdote non è solo insegnante dei ragazzi ma anche il parroco ospitante dell’attività, «che consente – sottolinea – i due aspetti del Ministero in un’unica occasione. Ovviamente, come insegnante, è importante dare questa opportunità ai ragazzi. Se il PCTO deve essere un accenno di introduzione al mondo del lavoro, un’esperienza di insegnamento offerta ai ragazzi risulta molto formativa».
«Il servizio – prosegue – è stato pubblicizzato nelle scuole primarie e secondarie presenti nel nostro territorio e soprattutto ragazzi del quartiere hanno usufruito del servizio. A detta dei genitori e degli insegnanti c’è stato un miglioramento del rendimento».
«Il doposcuola – conclude – dovrebbe essere uno dei servizi più qualificanti da proporre negli oratori, proprio per offrire un servizio a beneficio di questi ragazzi soggetti al rischio di dispersione scolastica. È un atto di carità!».
L’esperienza di sant’Avendrace risulta valida nell’ottica di una continuità, all’interno della collaborazione tra scuole e parrocchie, a favore dei ragazzi e ragazze più deboli, e per far scoprire loro che attraverso un incontro si conosce la realtà di una comunità animata dallo Spirito Santo.
Alessandro Mereu
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