Programma PRS

Il Consiglio approva il PRS 2024–2029: via libera al programma della Giunta Todde Con 34 voti favorevoli e 21 contrari passa il documento strategico. Opposizioni divise tra critiche e accuse

La presidente della Regione Alessandra Todde

Dopo settimane di confronto e tensioni politiche, il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato con 34 voti favorevoli e 21 contrari la risoluzione per l’adozione del Programma Regionale di Sviluppo 2024–2029 (PRS), il documento strategico che traccia le priorità della XVII legislatura.

La seduta è stata aperta dal presidente dell’Assemblea, Piero Comandini, e ha visto l’intervento del relatore di maggioranza Alessandro Solinas (M5S), che ha illustrato nel dettaglio i contenuti del piano: dieci ambiti strategici (dalla sanità al lavoro, dalla mobilità alla cultura, dall’ambiente alla riforma amministrativa) e un sistema di obiettivi e indicatori pensato per monitorare l’attuazione concreta delle politiche regionali.

Solinas ha difeso il documento come “una mappa per costruire il futuro della Sardegna”, rivendicando il lavoro svolto dalla Giunta nel primo anno di legislatura e auspicando un’approvazione condivisa, vista “l’importanza dei traguardi fissati”.

Ben diversa la lettura offerta dal fronte dell’opposizione. Giuseppe Talanas (FI) ha definito il PRS “un esercizio di retorica vuota”, accusando la Giunta di promesse non mantenute, in particolare sulla sanità, settore indicato come “al collasso”. Critiche anche al piano “Buon Lavoro”, giudicato insufficiente a contrastare la fuga dei giovani e il declino dei piccoli centri.

Molti esponenti del centrodestra – da Fausto Piga (FdI) a Umberto Ticca (Riformatori), fino a Francesca Masala (FdI) – hanno evidenziato ritardi, assenza di visione strategica, sproporzione tra annunci e risorse e una “mancanza di coraggio” nel trattare temi chiave come sanità, trasporti, continuità territoriale, agricoltura e scuola. Antonello Peru ha parlato di un piano “standardizzato” che non coglie la complessità delle zone interne, mentre Stefano Tunis ha criticato l’uso disinvolto delle risorse pubbliche, in particolare sul tema degli aeroporti.

Il consigliere Alessandro Sorgia (Misto) ha definito il PRS “un lungo elenco di buone intenzioni, non sostenute da una strategia chiara”, lamentando anche la scarsa attenzione ai centri storici, alla medicina territoriale e al precariato.

A difendere l’impianto del piano è intervenuta direttamente la presidente Alessandra Todde, che ha definito il PRS “una risposta concreta alla richiesta di speranza dei sardi”, sottolineando come l’Isola abbia ora “risorse sbloccate per investimenti pubblici” e annunciando un piano regionale dei trasporti, il rafforzamento della sanità territoriale e la creazione di un’agenzia regionale per l’energia. Ha rivendicato il lavoro svolto sul fronte delle variazioni di bilancio e ha ricordato come molte delle riforme approvate produrranno risultati visibili nei prossimi anni.

Tra le dichiarazioni di voto, Gianni Chessa (FI) ha definito il piano “confuso e distante dalla realtà”, mentre Cristina Usai (FdI) ha parlato di “libro dei sogni” privo di concretezza. Di tono opposto gli interventi di Gianluca Mandas (M5S), che ha difeso le politiche di decarbonizzazione, digitalizzazione e sanità, e di Sandro Porcu (Oc), che ha ricordato il difficile contesto economico internazionale.

Francesco Agus (Progressisti) ha definito il PRS “la mappa di un viaggio complesso ma necessario”, mentre Maria Laura Orrù (AVS) ha espresso un voto favorevole riconoscendo un “tentativo di cambiamento reale”. Franco Mula (FdI) ha chiesto alla presidente di riferire sul tema della privatizzazione degli aeroporti e ha dichiarato il proprio voto contrario, seguito da Truzzu, che ha accusato la maggioranza di “sabotarsi da sola”.

La seduta si è chiusa con la votazione finale che ha visto 55 votanti, 34 favorevoli e 21 contrari, approvando così ufficialmente il PRS 2024–2029. Il presidente Comandini ha infine aggiornato i lavori, convocando la prossima seduta del Consiglio alle 17, preceduta da una riunione dei capigruppo alle 16.30.