Il Politecnico di Milano, l’Università di Cagliari e il Conservatorio di Cagliari uniscono le forze per promuovere la formazione digitale attraverso il portale Edvance, un progetto lanciato a Milano nell’ambito del PNRR. Il Conservatorio di Cagliari è l’unico conservatorio italiano coinvolto nell’iniziativa.
Un’offerta formativa innovativa e internazionale
L’obiettivo del progetto è offrire percorsi di apprendimento digitali di alta qualità, rivolti a chi desidera proseguire la propria formazione in modo moderno e accessibile. Aurora Cogliandro, direttrice del Conservatorio di Cagliari, ha sottolineato il valore dell’iniziativa ai microfoni di Radio Kalaritana:
«Questo progetto ambisce a raggiungere le persone che vogliono continuare la loro formazione in maniera moderna ma con lezioni di qualità. Noi avremo tre Massive Open Online Course (MOOC), ovvero contenuti digitali strutturati in diversi volumi. Va precisato, però, che questi corsi non hanno niente a che vedere con la didattica a distanza del periodo Covid».
I tre corsi proposti dal Conservatorio cagliaritano sono:
- “Musica e Multimedialità: strumenti e applicazioni per una nuova creatività”, incentrato sull’innovazione artistica e tecnologica;
- “AI e musica, trasformare il suono del futuro”, che esplora il rapporto tra intelligenza artificiale e musica;
- “Approcci integrati di musicoterapia e intelligenza artificiale”, un approfondimento sulle potenzialità della tecnologia in ambito terapeutico.
Microcredential e certificazioni digitali riconosciute in Europa
Grazie all’infrastruttura tecnologica di Edvance, gli studenti potranno accedere ai corsi tramite un portale comune e ottenere microcredential riconosciute nel sistema universitario e professionale europeo.
«I fruitori utilizzeranno un portale comune per accedere ai corsi. Un sistema chiamato Open Badge registrerà le presenze, permettendo di tradurre la formazione digitale in credenziali certificate. Queste microcredential potranno essere utilizzate per l’ottenimento di CFU nei percorsi universitari e nella formazione continua in tutta Europa, anche perché molti dei corsi – oltre 200 in totale – sono tenuti in lingua inglese».
Un’iniziativa che conferma l’eccellenza italiana nell’innovazione didattica e che apre nuove opportunità di apprendimento a livello internazionale.
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