Prende forma la nuova edizione di Licanìas. Il festival di «parole, arte e paesaggi» si terrà nella consueta cornice di Neoneli da giovedì 19 a domenica 22 giugno. Le quattro giornate d’incontri, finanziate dal comune, dalla Fondazione di Sardegna e dalla Regione, si svilupperanno su incontri, dibattiti, concerti e spettacoli, che vedranno la direzione artistica di Giuseppe Culicchia.
Tema
Sarà il concetto di libertà a dare vita alle diverse ramificazioni di un festival che per quattro giorni darà ulteriore vivacità al centro del Barigadu per la nona volta. «Il tema della Libertà – ha spiegato Culicchia attraverso la nota che dà il via all’avvicinamento all’evento – si può intendere in tanti modi: dalla fame, dal dolore, dal bisogno, dalla paura, ma anche nel senso di libertà di parola, di religione, di coscienza, d’opinione, d’azione, di voto, oppure sessuale. Una libertà che in Occidente è sinonimo di democrazia, e che però nella culla della democrazia e della civiltà occidentale, l’Atene di Aristotele e Socrate, conviveva con la pratica della schiavitù, che della libertà era e resta l’esatto contrario».
Forme
Le diverse forme che la libertà può assumere convive con numerose contraddizioni, anche nella nostra quotidianità. «Anche oggi noi che viviamo nel cosiddetto mondo libero e che in linea di massima ci riteniamo liberi – continua Culicchia – abbiamo sotto gli occhi non pochi esempi di schiavitù contemporanea, e non ci si riferisce qui soltanto a chi in tali condizioni molto spesso raccoglie il cibo che finisce sulle nostre tavole o cuce gli abiti che indossiamo o assembla i componenti degli strumenti elettronici che usiamo. A nostra volta siamo schiavi delle nuove tecnologie, che se da un lato non vanno demonizzate – pensiamo ai progressi ottenuti dalla scienza, o alla facilità con cui possiamo accedere a biblioteche che stanno dall’altra parte del globo – dall’altro non sono certo scevre di aspetti negativi, a cominciare dall’impatto sulle nostre capacità mnemoniche, per tacere del fatto che tra le altre cose ci consentono – o ci spingono – ad agire come consumatori 24 ore su 24, sette giorni su sette».
Assuefazione
I diversi aspetti spingono così verso alcune nuove dipendenze che saranno parte dell’analisi di dibattiti e spettacoli: «E in una realtà in cui ormai ogni cosa e ogni azione, ogni scelta e ogni forma di espressione è oggetto di valutazione – ha proseguito Culicchia – ci siamo ritrovati schiavi di nuove forme di dipendenza, capaci di espandere a dismisura il concetto di tossicità e di coinvolgere anche i nostri figli fin dalla più tenera età. In vaste zone del pianeta, Italia compresa, c’è chi vive ostaggio delle mafie. Altrove c’è chi perde la libertà o la vita per il semplice fatto di non indossare un velo, o per le sue opinioni politiche. C’è poi un’altra forma ancora di oppressione della libertà di pensiero e di parola, ed è quella venutasi ad affermare con l’ideologia Woke, che pretende di riscrivere o cancellare il passato quando questo non risulta conforme all’attuale spirito del tempo, e che instilla così facendo il morbo dell’autocensura, replicando subdolamente i meccanismi raccontati da George Orwell in “1984”. Licanìas 2025 sarà dunque un’occasione per confrontarci intorno a questi temi: e lo faremo in libertà!».
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