Il 7 marzo nel bene confiscato nel Comune di Gergei, nella località Su Piroi, alle 11 si svolgerà l’iniziativa “Raccontiamo il bene. Verso i 30 anni della legge 109/1996″, promossa da Libera Sardegna.
«Una legge di iniziativa popolare voluta da Libera – spiega Giampiero Farru, co- referente Libera Sardegna -, che prevedeva il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Per essa furono raccolte oltre un milione di firme in tutta Italia, 50 mila solo in Sardegna. Essa venne approvata all’unanimità. Nel testo venne però cancellata la parola corrotti e quindi rimase di fatto l’uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi».
L’importanza di questa legge verrà appunto ricordata durante l’iniziativa, che si svolge in un luogo simbolico, «un bene confiscato alla mafia che, negli anni, è diventato luogo di incontro di associazioni di volontariato, gruppi, scuole, campi di volontariato, iniziative di formazione, assumendo un importante valore culturale e sociale». Lì è stato allestito anche un “parco della memoria”, che «ospita più di 1100 sagome di vittime di mafia, tutte ad altezza d’uomo, che riportano non solo il nome e le dati di nascita e di morti di ciascuna persona, ma anche la loro biografia».
Nell’occasione si parlerà di beni confiscati di cui verranno resi noti i nuovi dati, e verranno ricordati, dagli studenti partecipanti, i nomi dei 133 bambini vittime innocenti della mafia, in memoria dei quali verrà inaugurata in modo simbolico la “classe dai banchi vuoti”.
L’evento che vedrà appunto la partecipazione di diversi studenti, si colloca nell’ambito dell’impegno di educazione alla legalità portato avanti da Libera Sardegna, anche attraverso le iniziative nelle scuole del territorio regionale. Nei prossimi giorni saranno promossi anche altri momenti di incontro, in vista della Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo della vittime mafia, che sarà celebrata il prossimo 21 marzo.
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