
Una conferenza al Museo
Quarto appuntamento oggi del ciclo di conferenze «I pomeriggi del Romanico», organizzato dall’APS «Itinera Romanica – Amici del Romanico», con la supervisione scientifica della professoressa Rossana Martorelli dell’Università di Cagliari.
La conferenza è tenuta dal professor Alessandro Soddu, dell’Università di Sassari e ha come protagonista il giudice Gonnario di Torres.
Il titolo dell’appuntamento, «Gonnario di Torres: pellegrino in Terrasanta», già svela la particolarità di questo personaggio, re-giudice di Torres (o Logudoro) dal 1127 al 1154.
Figura emblematica della storia sarda dei secoli centrali del medioevo, Gonnario può essere considerato un ponte ideale tra la tradizione e i fermenti politico-istituzionali ed economico-sociali che proiettarono l’intera isola verso nuovi scenari, tra Pisa e Genova, Papato e Impero.
Il giudice turritano giocò infatti un ruolo di primo attore nello scacchiere della Sardegna giudicale, partecipando contemporaneamente ai movimenti della grande storia, facendosi interprete della sensibilità e delle inquietudini del XII secolo al pari di altri principi e sovrani europei.
Com’è noto, Gonnario, già pellegrino in Terrasanta, all’età di quarant’anni abbandonò il potere per abbracciare la vita monastica a Clairvaux.
Una vita straordinaria la sua, che porterà il sovrano di Torres ad essere annoverato, durante la piena età moderna, nella schiera dei beati dell’Ordine di san Bernardo.
Anche questa conferenza ben si inserisce all’interno della più ampia tematica, «Gli uomini protagonisti del medioevo sardoׂ, che – come mette in evidenza la presidente Giuseppina Deligia – lungi dal voler essere solo un completamento al libro sulle «Donne protagoniste del Medioevo sardo», vuole portare l’attenzione del pubblico sul profilo umano degli individui indagati, al di là delle loro azioni politiche e del ruolo pubblico.
L’architettura romanica in Sardegna ha avuto un notevole sviluppo sin dalle prime origini e per un lungo periodo e in totale nell’Isola si contano oltre 150 monumenti romanici.
L’appuntamento a partire dalle 17.30, nella sala San Pio X del Museo diocesano, a Oristano.
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