Gaza, la resistenza di un popolo e la voce della Santa Sede L’arcivescovo Gallagher ribadisce il diritto dei palestinesi a rimanere nella loro terra e sostiene la soluzione a due Stati

Macerie a Gaza (foto Vatican News)

Nonostante la devastazione e le macerie, Gaza resta «la casa» dei palestinesi, che lì vogliono rimanere per ricostruire le loro vite. È quanto ha dichiarato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, in una recente intervista alla rivista America. Rispondendo alla proposta dell’ex presidente statunitense Donald Trump di reinsediare altrove gli abitanti della Striscia, Gallagher ha sottolineato come molti palestinesi siano già stati costretti a lasciare le proprie case in passato, ribadendo che «non è giusto dire che sono un problema», ma che devono essere trattati con rispetto e dignità, riconoscendo le sofferenze che hanno subito.

La posizione della Santa Sede rimane chiara e coerente: la soluzione del conflitto deve passare attraverso la creazione di due Stati, uno israeliano e uno palestinese. La Santa Sede ha sostenuto questa visione già prima degli eventi drammatici del 7 ottobre 2023 e continua a farlo anche ora, nonostante la crescente incertezza politica e le difficoltà sul campo. Gallagher ha evidenziato come l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele renderebbe quasi impossibile la prospettiva di una pace duratura basata su questa soluzione.

Il Vaticano continua a chiedere con forza un cessate-il-fuoco totale, il rilascio di tutti gli ostaggi e la protezione dei civili, nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario. Inoltre, sottolinea l’urgenza della ricostruzione di Gaza e della stabilizzazione della Cisgiordania. Secondo Gallagher, la questione palestinese è centrale per la stabilità dell’intero Medio Oriente, toccando direttamente le crisi in Siria, Libano e altre regioni.

Papa Francesco ha manifestato una costante attenzione al conflitto israelo-palestinese, con frequenti telefonate alla comunità cattolica di Gaza e al suo parroco, un gesto apprezzato ma anche criticato da alcuni leader israeliani. Tuttavia, Gallagher ha ribadito che il Papa si è sempre impegnato per entrambe le parti, incontrando anche le famiglie degli ostaggi israeliani e scrivendo lettere sia agli ebrei in Israele sia ai cattolici del Medio Oriente. Il Pontefice si pone così come un «pastore per tutti», cercando di promuovere il dialogo e la pace.

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