Europa isolata: l’unità come unica via d’uscita Il professor Piero Graglia analizza la sfida geopolitica dell’Unione europea

Il Parlamento europeo di Strasburgo (foto European Commission)

L’Europa si trova in una situazione di crescente isolamento geopolitico. Lo afferma Piero Graglia, docente di Storia delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Milano, in un’intervista rilasciata al Sir. Le politiche aggressive di Donald Trump e il ruolo ambiguo della Russia pongono l’Unione europea di fronte a scelte cruciali in termini di politica estera e difesa.

Secondo Graglia, l’approccio mercantilista e protezionista degli Stati Uniti, con minacce di dazi e guerre commerciali, mina il sistema internazionale e rischia di isolare gli stessi Usa. Al tempo stesso, la Russia continua la sua strategia di destabilizzazione, con un atteggiamento ostile verso l’Occidente e l’Ue.

In questo contesto, l’Europa deve serrare i ranghi e rafforzare la propria coesione politica e militare. «Non esiste un’imminente minaccia russa all’Unione, ma è chiaro che la frammentazione europea fa il gioco di Mosca», afferma Graglia. L’unico modo per evitare il declino è sviluppare una politica estera comune e una capacità di difesa integrata tra gli Stati membri più sensibili al problema.

Il caso Groenlandia, con le mire di Trump sull’isola, è solo un ulteriore segnale della pressione internazionale sull’Europa. «Oggi l’unità dell’Ue è sinonimo di capacità di leggere la realtà politica», conclude il professore, sottolineando come il sovranismo, alimentato da leader come Trump e Putin, rischi di riportare l’Europa agli errori del passato.

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