Diànoia. Le riflessioni settimanali dell’Arcivescovo Monsignor Baturi ricorda la Giornata internazionale della donna

L’8 marzo, come ogni anno, celebriamo la Giornata internazionale della donna.

È un’occasione preziosa per una riflessione profonda e significativa, poiché ciascuno di noi è segnato dal rapporto con una donna: nostra madre, le nostre sorelle, le amiche, e, per chi è sposato, la propria moglie. La nostra stessa esistenza si definisce attraverso questa relazione fondamentale, che non solo ci ha dato la vita, ma ci ha introdotti all’amore e all’affetto. Attraverso lo sguardo materno abbiamo imparato a riconoscerci, a dire il nostro nome ripetendo quello che la madre ci chiamava con tenerezza. Forse il nostro primo sorriso è stato una risposta al suo.

Questo legame è così essenziale che non possiamo comprendere appieno noi stessi senza la relazione con la donna, che per l’uomo rappresenta anche l’alterità, il richiamo più evidente all’Altro, a Dio.

In tempi come questi, è necessario ribadire con forza l’assoluto rispetto che si deve alla donna, alla sua dignità e al suo corpo. Papa Francesco ha affermato che ogni violenza inflitta a una donna è una profanazione di Dio, nato da donna. Dal corpo di una donna è giunta la salvezza per l’umanità e il modo in cui trattiamo la donna rivela il nostro grado di umanità. Un’umanità che deve sempre farsi carico della difesa di ogni essere umano, con una particolare attenzione alla protezione delle donne dalla violenza. Pensiamo a ciò che accade nei conflitti, dove il corpo femminile diventa spesso un campo di battaglia.

L’inizio della Quaresima ci richiama a un altro tema essenziale: il Mercoledì delle Ceneri ci invita a tornare a Dio con tutto il cuore, a vivere con sincerità la ricerca della verità e dell’amore. Nella concezione biblica, il cuore non è solo il luogo dei sentimenti, ma il centro della persona, dove memoria, pensiero, affetto e desiderio si intrecciano. È il nucleo che ci rende liberi, non ricattabili dai poteri che mirano a dominarci con la violenza.

Papa Benedetto XVI, nella sua enciclica Deus Caritas Est, sottolineava la necessità di tornare al cuore, a quel centro della persona in cui impariamo a riconoscere e rispettare l’altro nella sua dignità e unicità. È urgente promuovere una “politica del cuore”.

La donna può aiutarci in questo. Papa Francesco ha ricordato che da lei può rinascere l’umanità, in un tempo segnato da violenza e incertezza. Le donne, più di chiunque altro, sanno custodire il cuore, l’integrità della persona e ricomporre l’unità nei frammenti della vita. Nel cuore di una donna tutto trova armonia e coesione.

Affidiamo, dunque, le donne alla Madonna, la Donna per eccellenza, colei dalla quale tutto è rinato. Grazie al suo “sì”, la vita è stata rigenerata, la libertà e la dignità restituite. Chiediamo a lei di custodire e guidare le donne, affinché proteggano l’umanità nel rispetto della loro dignità.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Kalaritana Media