I mercati, come le politiche, possono evolvere. Così dopo una rilevante crescita dei rapporti con gli Stati Uniti dal punto di vista commerciale, la Sardegna nell’ultimo anno ha visto un rallentamento negli scambi con gli States, figlio di un andamento delle politiche statunitensi incerto e quasi premonitore dell’avvento di Donald Trump e delle politiche protezioniste già annunciate dall’inquilino della Casa Bianca.
Numeri
A certificare i numeri in calo è l’ultimo report presentato da Confartigianato Sardegna, redatto attraverso uno studio dei dati forniti dall’Istat. Nei primi nove mesi del 2024, rispetto all’anno precedente, l’export è valso 371 milioni di euro in meno (-48,7%). Malgrado i numeri negativi , gli Stati Uniti nel primo periodo del 2024 si sono attestati come il terzo mercato d’esportazione per l’Isola dopo Francia e Spagna, per un totale di 492 milioni di valore. Centodiciotto milioni derivano dall’export manifatturiero, al netto dei prodotti energetici, mentre 85 milioni derivano dall’esportazione di vari prodotti tra alimentare, tessile, mobili e ceramiche tra gli altri.
Nuove vie?
Ancora è l’esportazione della raffinazione del petrolio a rappresentare la fetta più importante a livello settoriale, con oltre il 70% di beni realizzati nell’Isola sbarcati oltreoceano. Seguono i prodotti alimentari, con oltre il 21%. Numeri rilevanti che però potrebbero vedere nuove evoluzioni di fronte alle scelte della presidenza Trump, che con l’imposizione dei dazi annunciata verso l’Europa, anticipata da quelli verso Cina, Canada e Messico e su alluminio e acciaio al 25%, potrebbe aprire a nuovi scenari negativi. La qualità dei prodotti isolani dall’altra parte resta un porto sicuro per le aziende artigiane, soprattutto per quanto riguarda il settore food: “L’agroalimentare e le altre produzioni artigiane sarde di qualità – ha affermato il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Giacomo Meloni – sono particolarmente sensibili agli scambi commerciali verso gli USA. La Sardegna, per questo, ha bisogno di continuare a lavorare nel mercato del food e degli altri settori eccellenza che hanno ampi margini di crescita”. Alle scelte di Washington seguiranno quelle di UE e Stati, Italia compresa. In un domino che però potrebbe aiutare a guardare ad altre vie per estendere il mercato della Sardegna. “Le PMI devono adattarsi rapidamente, puntando su eccellenza e specializzazione, diversificando i mercati e cogliendo opportunità nei Paesi emergenti”.