Da domani il progetto “Le mani in pasta” per guardare al futuro oltre le sbarre Il corso di cucina promosso dall’Associazione Socialismo diritti e riforme nella Casa circondariale di Uta. Obiettivo, offrire alle destinatarie opportunità di formazione professionale e riscatto

 

(foto: https://stefaniacorrado.net)

Da domani pomeriggio al via nella Casa circondariale di Uta il corso di formazione “le mani in pasta” promosso dall’Associazione Socialismo diritti e riforme.

Cinque appuntamenti di teoria e pratica, con il conseguimento di un attestato finale, destinati a un gruppo di donne detenute.  Obiettivo, offrire opportunità di riscatto, attraverso una formazione professionale in vista di un futuro inserimento socio – lavorativo.

Il corso, curato dalla chef Laura Secchi, è organizzato in sinergia con la direzione e l’area educativa dell’Istituto. «Siamo orgogliosi di poter avviare questo progetto  – spiega Maria Grazia Caligaris, presidente dell’Associazione Socialismo diritti e riforme.  -, reso possibile anche grazie all’aiuto della società Benefit Grandi, e del CRAI regionale. L’obiettivo è aiutare le destinatarie a guardare al futuro, in una prospettiva lavorativa e di reinserimento concreto nella società, in modo da riscoprirsi una risorsa». Inoltre, «speriamo di poter realizzare un corso finale che permetta alle donne, una volta uscite dal carcere, di potersi emancipare, per esempio realizzando una piccola azienda familiare o lavorando nelle strutture alberghiere».

Il corso si inserisce nell’impegno portato avanti da tanti anni dall’Associazione Socialismo diritti e riforme verso la realtà del carcere e, in particolare verso le donne detenute. Per loro anche quest’anno  il 7 marzo, alla vigilia della giornata internazionale della donna, si rinnova l’iniziativa “Un sorriso oltre le sbarre”, finalizzata a superare le barriere del carcere, all’insegna della conoscenza, dell’incontro e della solidarietà.

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