Crolla la tregua: riprendono i bombardamenti israeliani su Gaza Sono oltre 300 le vittime dei raid, nuovo appello dell'Onu per il cessate il fuoco

Le condizioni di una scuola di Deir Al Balah, nella striscia di Gaza, dopo un attacco missilistico israeliano | Foto Unicef

«Ondate di attacchi aerei si sono verificate nella Striscia di Gaza fin dalle prime ore del mattino. Rapporti iniziali e non confermati indicano che centinaia di persone sono state uccise. Ciò è inaccettabile. Un cessate il fuoco deve essere ripristinato immediatamente. La popolazione di Gaza ha sopportato sofferenze inimmaginabili. La fine delle ostilità, assistenza umanitaria continua, rilascio degli ostaggi e ripristino dei servizi di base e dei mezzi di sostentamento delle persone sono le uniche vie d’uscita».

A dichiararlo è Muhannad Hadi, coordinatore dell’Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), in merito ai raid aerei lanciati da Israele su Gaza, che hanno segnato la fine della tregua durata quasi due mesi.

Il bilancio provvisorio: centinaia di vittime, molti bambini

Secondo fonti mediche locali, citate dalla tv satellitare al-Jazeera, il numero delle vittime dei bombardamenti israeliani avrebbe già raggiunto quota 356 morti, tra cui molti bambini. Il dato, tuttavia, è ancora in fase di verifica.

Scambio di accuse tra Israele e Hamas

La tensione tra le parti è nuovamente esplosa. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu accusa Hamas di aver rifiutato le proposte di mediazione e di non voler rilasciare gli ostaggi. Dal canto suo, il movimento palestinese sostiene che Netanyahu stia usando il conflitto come «ancora di salvezza» politica, mettendo a rischio i 59 ostaggi ancora trattenuti a Gaza, di cui 22 si ritiene siano ancora vivi.

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha ribadito con fermezza la posizione di Tel Aviv: «Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti».

L’operazione militare “Forza e Spada” e gli ordini di evacuazione

L’esercito israeliano (Idf) ha motivato la ripresa dei bombardamenti sostenendo di aver individuato preparativi da parte di Hamas per nuovi attacchi contro Israele. La nuova campagna militare lanciata dall’Idf è stata denominata “Strength and Sword” (Forza e Spada).

Nel frattempo, l’esercito ha emesso nuovi ordini di evacuazione per gli abitanti di diverse zone della Striscia di Gaza. Attraverso un messaggio diffuso su X, il portavoce dell’Idf Avichay Adraee ha invitato i civili a lasciare immediatamente Beit Hanoun, Khirbet Khuza’a, Abasan al-Kabira e Abasan al-Jadida, dichiarate “zone di combattimento”, e a cercare rifugio nella parte occidentale di Gaza City o a Khan Younis.

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