Nel 2024 il fenomeno migratorio globale ha raggiunto livelli senza precedenti, con oltre 130 milioni di persone in fuga da conflitti, persecuzioni e cambiamenti climatici. Lo rileva un report della Fondazione Migrantes.
Solo una piccola parte dei migranti raggiunge l’Europa, dove si registra un calo del 39% dei flussi irregolari rispetto al 2023, nonostante aumenti significativi su rotte specifiche come quella verso le Canarie (+123%). In Italia, i rifugiati rappresentano lo 0,7% della popolazione, con 414.000 residenti non comunitari titolari di protezione e 138.000 accolti nel sistema ufficiale. Nei primi otto mesi del 2024, sono state presentate 109.000 richieste di asilo, il 32% in più rispetto al 2023, ma il numero degli sbarchi è crollato (-61%).
La situazione rimane drammatica nel Mediterraneo, con 1.342 vittime stimate da inizio anno, un incremento del rischio di morte rispetto al 2023. Parallelamente, si intensificano i respingimenti verso la Libia, dove i migranti affrontano condizioni disumane. Le commissioni italiane per l’asilo hanno esaminato 37.400 domande nel primo semestre 2024, ma i dinieghi, pari al 62%, sono in aumento. Si riduce invece il numero di minori stranieri non accompagnati (-11% rispetto al 2023) e di vittime di tratta assistite.
Il report della Fondazione Migrantes denuncia un crescente rischio per il diritto d’asilo in Italia e nell’UE, evidenziando la lentezza nel rispondere alle cause profonde delle migrazioni e criticando il nuovo Patto europeo sulla migrazione come un compromesso insufficiente. Rimane fondamentale il ruolo dei corridoi umanitari, che hanno garantito protezione a 7.831 persone in Europa dal 2016.
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