Consiglio Autonomie Locali, eletti 28 consiglieri Attesa per il nome del presidente, Milia: "Cal strumento utile per i comuni"

Un momento delle elezioni del Cal | Foto Facebook Consiglio delle Autonomie Locali Regione Sardegna

Il Consiglio delle autonomie locali della Sardegna prende nuova forma. L’organismo dovrà attendere per avere il nome del proprio presidente, ma nella giornata di lunedì 24 febbraio sono stati 28 i consiglieri eletti, che si aggiungono agli 8 eletti di diritto (i sindaci dei capoluoghi di provincia).

I nomi

I primi cittadini e le prime cittadine eletti sono divisi per circoscrizione territoriale e in base al numero di abitanti. Di seguito l’elenco.

Per i Comuni con popolazione pari o inferiore ai tremila abitanti, gli eletti sono 16 (due per ciascuna delle circoscrizioni provinciali).
Circoscrizione di Cagliari: Umberto Oppus (Mandas) e Renato Melis (Esterzili).
Circoscrizione di Carbonia-Iglesias: Mariano Cogotti (Piscinas) e Romeo Ghilleri (Nuxis).
Circoscrizione del Medio Campidano: Sandro Branca (Genuri) e Marco Pisanu (Siddi).
Circoscrizione di Nuoro: Pietro Zedda (Tiana) e Rita Zaru (Noragugume).
Circoscrizione dell’Ogliastra: Lodovico Piras (Girasole) e Bruno Chillotti (Perdasdefogu).
Circoscrizione di Olbia-Tempio: Francesco Ledda (Alà dei Sardi) e Agostino Piredda (Luogosanto).
Circoscrizione di Oristano: Annalisa Mele (Bonarcado) e Gianbattista Ledda (Sennariolo).
Circoscrizione di Sassari: Pietro Carbini (Santa Maria Coghinas) e Francesco Basciu (Banari).

Per i Comuni con popolazione ricompresa tra i 3001 e i 10.000 abitanti, gli eletti sono 8 (uno per ciascuna delle circoscrizioni provinciali).

Circoscrizione di Cagliari: Antonino Munzittu (Decimoputzu).
Circoscrizione Carbonia-Iglesias: Stefano Rombi (Carloforte).
Circoscrizione del Medio Campidano: Maria Beatrice Muscas (Samassi).
Circoscrizione di Nuoro: Sebastiano Antioco Congiu (Oliena).
Circoscrizione dell’Ogliastra: Carlo Lai (Jerzu).
Circoscrizione Olbia-Tempio: Francesco Lai (Loiri Porto San Paolo).
Circoscrizione di Oristano: Manuela Pintus (Arborea).
Circoscrizione di Sassari: Mario Antonio Faedda (Olmedo).
I quattro sindaci eletti della circoscrizione regionale (Comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti) sono: Fabrizio Demelas (Sorso); Ignazio Locci (Sant’Antioco); Graziano Milia (Quartu) e Paola Secci (Sestu).

La presidenza vacante

Per la presidenza del Cal, che resterà in carica per tre anni, sembrano essere due i profili principalmente indiziati. Quello del sindaco di Sassari Giuseppe Mascia e del primo cittadino di Quartu Sant’Elena Graziano Milia. Quest’ultimo è intevenuto ai microfoni di Radio Kalaritana per commentare l’importanza della giornata di voto e di un organo che è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità politiche di fronte ai cittadini.

Le funzioni

“Il Consiglio delle autonomie locali – ha affermato Milia – è uno strumento molto utile per creare un luogo di confronto, di collaborazione tra la regione e il sistema delle autonomie stesso. Il Cal è un soggetto che si pone un problema di governance multivivello, come accade in sede europea, tanto che anche uno degli organi dell’Unione Europea il Comitato delle Regioni che esprime pareri e avanza proposte. L’importante per questo organismo è rimanere nell’ambito delle proprie competenze, non farsi trascinare dalla tentazione di svolgere un ruolo che invece altri devono svolgere e rimanere in questo quadro di collaborazione. L’obbligatorietà del nostro parere afferisce solo a quei disegni di legge che devono essere portati in aula, quindi approvati dalle commissioni, dove si tocca il potere del sistema delle autonomie locali. Poi naturalmente è facoltà del Consiglio regionale anche chiedere pareri non obbligatori, questo è fuori dubbio”.

Le sfide

“La questione importante – ha concluso il primo cittadino quartese – è cogliere anche da parte nostra il sistema delle autonomie locali in questa sfida. Si tratta di partecipare ad un percorso legislativo: se ci pensate bene è una sfida molto alta, che tra l’altro sottrae anche il sistema delle autonomie locali ad alcuni difetti, come quello di rivolgersi sempre all’autorità superiore per le problematiche che si vivono. Noi dobbiamo entrare nell’ottica di governare insieme questi processi, assumendoci ognuno la propria responsabilità per ciò che gli compete, credo che questa sia la vera sfida. Se non si comprende questo noi corriamo il rischio di trasformare le autonomie locali non in un qualcosa di utile, ma in soggetto che si aggiunge ad altri come le associazioni dei comuni che però hanno un altro compito”.

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