Caso Todde: attesa per il 20 marzo. Corte dei Conti, ok le spese dei partiti Regolari anche le spese del M5S, sullo sfondo prosegue il lavoro del Consiglio regionale

Palazzo della Presidenza della Regione Sardegna, viale Trento | Foto Regione Sardegna

I partiti hanno fatto tutto secondo le norme previste, mentre per risolvere il rebus della possibile decadenza della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ci sarà ancora da attendere. Almeno fino al prossimo 20 marzo, quando le aule del Tribunale di Cagliari si apriranno per la prima volta sul caso.

Il parere

Nella giornata di ieri, martedì 11 marzo, la Corte dei Conti ha chiarito come i partiti che si sono presentati alle ultime elezioni regionali, senza nessuna esclusione, abbiano speso secondo le regole per le proprie campagne elettorali. Il controllo sui partiti spetta proprio all’organismo che ha, inoltre, il dovere di controllare preventivamente gli atti del governo sul piano della legittimità e successivamente la gestione dei bilanci. Nella delibera viene confermata la corretta spesa anche per il Movimento Cinque Stelle, partito della Todde, con i costi della campagna che sono ammontati a 90.670,01 euro, divisi tra un sostegno sottoscritto dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte pari a 55mila euro e 35.670,01 erogati da persone fisiche e società.

L’attesa

Quanto comunicato dall’organo, in un primo momento, aveva fatto pensare a una risoluzione delle problematiche legate anche al caso Todde. La situazione dei singoli consiglieri ricade però sotto l’ombrello del Collegio regionale di garanzia elettorale. Nessun cambio di rotta, dunque, con il 20 marzo che resta la data fissata per la prima udienza al Tribunale di Cagliari, che dovrà porre sotto esame il ricorso presentato dagli avvocati di Todde, per esprimersi così sulla sanzione pecunaria che ha accompagnato il parere del Collegio di garanzia da 40mila euro.

L’ombra dell’esercizio provvisorio

Intanto, prosegue il dibattito politico in Regione sul caso Todde e non solo. Per le opposizioni, con Fratelli d’Italia in prima linea, quanto affermato dalla Corte dei Conti non cambia le carte in tavola, anzi potrebbe mettere ancora più in difficoltà la presidente difesa veementemente, dall’altra parte, dal suo M5S. La questione viene accompagnata da ciò che accade attorno. La Giunta, dopo l’approvazione in Consiglio della riforma della sanità, spinge per accelerare il dibattito sulla Finanziaria. La palla è ancora nel campo della Commissione Bilancio, che ha però visto un rinvio a domani, giovedì 13 marzo, dei propri lavori inizialmente previsti per oggi. In programma l’audizione dell’assessore al Bilancio Giuseppe Meloni, che dovrà illustrare il disegno di legge approvato dalla Giunta lo scorso 29 gennaio. Sullo sfondo resta il pericolo di un nuovo mese di esercizio provvisorio.

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Kalaritana Media