Casa Emmaus compie 37 anni: un cammino di storie e rinascite Il 26 aprile a Iglesias una giornata di comunità tra racconti, memoria e speranza

Quest’anno Casa Emmaus compie 37 anni. Era il 1988 quando ha cominciato il suo cammino, e da allora non si è mai fermata: ha accolto, aiutato e accompagnato oltre diecimila persone in situazioni difficili, con un impegno costante fatto di ascolto, dedizione e tanto cuore. Un lavoro incessante, nato per iniziativa del fondatore Nico Grillo, che coinvolge centinaia di operatori e volontari su tutto il territorio. Per ricordare questo cammino, sabato 26 aprile si terrà una giornata speciale.

Di solito la ricorrenza viene organizzata  fa il 25 aprile, ma quest’anno, per la concomitanza con gli eventi in programma in città per la Festa della Liberazione, è stata posticipata di un giorno.  Casa Emmaus ha dato il suo contributo anche alle iniziative del 25, collaborando con l’ANPI per un 25 aprile che sia non solo memoria del passato, ma anche riflessione sulle “liberazioni” di oggi – da ogni forma di emarginazione e fragilità.

La giornata del 26 inizierà al mattino, con una Messa nella chiesa di San Francesco, a Iglesias, dove si ritroveranno le tante realtà che gravitano attorno a Casa Emmaus. Dopo la celebrazione, tutti si sposteranno al Centro giovanile “Santa Barbara”, per condividere un pomeriggio di comunità, tra racconti, memoria, speranze. Sarà anche un’occasione per riflettere sul valore dell’accoglienza, della cura e del camminare insieme, accanto alle fragilità.

Tra i vari momenti, lo spettacolo “Volare si può”, un progetto di danzaterapia nato dalla collaborazione tra le ragazze del Centro “Lo Specchio” di Domusnovas, le coreografe Maria Strova e Martinica Ferrara Strova della scuola Omphalos di Roma, e la psichiatra Sara Coloccini. Un lavoro intenso, che ha permesso alle partecipanti di esprimersi attraverso il corpo e la danza, con autenticità e bellezza.