Cagliari ricorda i bombardamenti del 1943.
La Collegiata di Sant’Anna a Cagliari ospiterà un importante appuntamento commemorativo per ricordare i devastanti bombardamenti subiti dalla città il 17 febbraio 1943.
L’incontro, organizzato dal Movimento dei Focolari Sardegna, in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Anna, inizierà alle 16.30.
Moderato dal giornalista Paolo Matta, l’incontro offrirà testimonianze storiche e riflessioni sull’importanza della pace e sul rifiuto della guerra.
Il programma prevede:
- I saluti istituzionali di don Franco Matta, parroco di Sant’Anna, e di Rita Polo, presidente della Commissione Salute e Benessere del Comune di Cagliari.
- L’introduzione di Maria Bernardetta Aloi del Movimento dei Focolari.
- La testimonianza storica con la proiezione del video sui bombardamenti di Cagliari nel 1943, con il contributo speciale di Sergio Orani.
- Gli interventi previsti:
- «Reagire alla guerra, agire per la pace» con Cinzia Guaita e Arnaldo Scarpa, della rete «Warfree Liberu dae sa gherra» nel Sulcis Iglesiente.
- «Costruire la pace nella città: quali percorsi a Cagliari?» con la partecipazione di Cristina Mancini, vicesindaco di Cagliari, e di monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari.
L’appuntamento sarà arricchito dal contributo di associazioni locali come l’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio e la Congregazione degli Artieri della Chiesa di San Michele.
Un momento significativo per riflettere sulla memoria storica e sull’impegno per costruire un futuro di pace.
Le cronaceh del tempo narrano di come il 17 febbraio la città fu martoriata dai bombardamenti.
A differenza delle precedenti incursioni, per lo più contro obiettivi militari o strategici, questa interessò maggiormente il centro cittadino.
I primi aerei americani, centocinque tra Fortezze volanti B-17 e Lightning P-38 a doppia fusoliera, giunsero in città alle 14.10, colpendo con spezzoni e bombe la zona compresa tra via Nuoro, via Barone Rossi, viale Bonaria e viale Diaz e la zona davanti alla chiesa di San Michele, interessando inoltre i quartieri di Stampace, Castello e le zone del Terrapieno e Genneruxi.
L’attacco durò circa trenta minuti, causando la morte di 97 persone.
Il bilancio fu pesante a causa della mancanza di preparazione della popolazione, che istintivamente e inconscia del pericolo si espose al bombardamento riversandosi in strada o affacciandosi ai balconi.
A questo si aggiunse una disorganizzazione nella costruzione delle vie di fuga per i cittadini: una parte dei corpi venne infatti ritrovata davanti al rifugio del carcere di Santa Restituta, in via Sant’Efisio, davanti al quale era stato costruito un muro avente il compito di favorire l’afflusso all’ingresso del rifugio, ma che difatti impedì a molte persone di accedere facilmente allo stesso.
Cagliari ricorda i bombardamenti del 1943.
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