Cagliari in festa per San Salvatore da Horta Due giorni di celebrazioni nel santuario di via Torino

Cagliari in festa per San Salvatore da Horta.

Domani è la memoria litrugica di San Salvatore da Horta, il taumaturgo così venerato in Sardegna.

Dopo la peregrinatio che si è svolta nelle scorse settimane, con la reliquia del Santo che ha fatto tappa nelle parrocchie, ora è il momento della festa a Santa Rosalia.

«La peregrinatio – dice il rettore fra Simone Farci – ha riscosso un grande successo. È stato bello rivedere San Salvatore tra i fedeli di tutte le età, anziani, giovani e bambini che si accostavano alle reliquie, sentendolo come un compagno, un pellegrino di speranza, perché questo è stato il titolo dato ai «Mercoledì itineranti» con San Salvatore.

Un tema che rientra a pieno nel Giubileo della speranza che stiamo vivendo.
Esattamente, perché San Salvatore è stato pellegrino: trasferito tantissime volte, ha sempre avuto quella speranza che, per lui e per noi, è rappresentata da Gesù.

La vicinanza di persone di così varia estrazione significa che la suaa figura è particolarmente sentita dalle persone?

È molto sentita, grazie soprattutto alla canonizzazione nel 1938. Ho constatato la fondatezza della profezia fatta da monsignor Ernesto Maria Piovella, grande devoto di San Salvatore, in Piazza Costituzione, in occasione della festa del 1938, che ebbe a dire “Salvatore d’Aorta, alzati ancora e cammina per Cagliari”. Abbiamo visto, dopo quasi 460 anni dalla morte di San Salvatore, che questa profezia è viva più che mai tra la gente.

Ed è viva anche nella centralità che il santuario di Santa Rosalia che ospita San Salvatore, meta di pellegrinaggi.

È un santuario silenzioso, mentre altri, diciamo così, sono «più eclatanti». Questo è un santuario silenzioso, dove nella penombra vengono famiglie o coppie per chiedere il dono di un figlio. Anche quest’anno abbiamo già avuto due guarigioni per due bambini, tutte certificate che ho vissuto in prima persona. Un avvicinarsi nel silenzio, perché è proprio del frate umile e del silenzio come è San Salvatore da Horta.

Un frate che nel silenzio accoglie le preghiere di tutti coloro che nutrono grande fiducia.

La cosa bella è che ci sono tante le famiglie che portano il quadro senza sapere che ritrae il Santo. Vorrei raccontare un episodio.

Prego.
Un malato terminale, ateo, trova un foglietto nel quale oltre alla figura del Santo è presente quella che lui chiama una poesia. In realtà era la preghiera a San Salvatore. L’ha letta tante volte perché le è piaciuta. Questa persona lontana dal Signore, dai sacramenti e da tutto, ha ricevuto il miracolo, una guarigione istantanea.

Lo scorso 6 gennaio è venuto in Santuario per confessarsi, perché il messaggio di San Salvatore da Horta era: “Il Signore ti guarisce per vivere questa relazione nuova con te”. Si è confessato dopo 40 anni che non si accostava ai sacramenti. È la speranza che annuncia San Salvatore da Horta, che passa certamente attraverso Gesù Cristo.

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