Da luogo di detenzione a spazio per la cultura. Il Consiglio comunale di Cagliari nella serata di martedì 15 ottobre ha dato un mandato chiaro al sindaco del capoluogo Massimo Zedda sul futuro dell’ex carcere di Buoncammino. Un’idea che guarda alla struttura come luogo di formazione e di incontro che confligge, al momento, con quella dell’Agenzia per il Demanio, che ad agosto scorso ha annunciato l’inizio degli esami sulla struttura per destinarla agli uffici dei più importanti enti statali, dalla Procura alla Questura.
Destinazione
“Il Consiglio comunale si è espresso due volte – afferma Matteo Massa, consigliere comunale dei Progressisti – La prima quando è stato approvato il Piano Particolareggiato del centro storico, che prevedeva per Buoncammino la destinazione a uso culturale, innovativa, di ricerca e studio; poi si è espresso martedì, con un voto che ha espresso contrarietà alla destinazione prevista dal Demanio. Con il voto abbiamo dato pieno mandato al sindaco per interloquire con gli enti competenti per il ripristino e lo sviluppo delle idee previste dal Piano particolareggiato del centro storico, passando però anche dall’ascolto dei cittadini”.
Punto comune
Ventotto i favorevoli, appena due gli astenuti per l’ordine del giorno votato dal Consiglio comunale. Una volontà comune dell’aula di Palazzo Bacaredda che ora dovrà trasformarsi in qualcosa di concreto. Sfruttando anche i segnali lanciati dalla popolazione sul tema.
“Sarà fondamentale il coinvolgimento dei cittadini – continua Massa – fin dallo smantellamento del carcere si è aperto un dibattito. Nel 2014 il dialogo su cosa fare della struttura era durato mesi, poi non si fece nulla. Ricorderanno in tanti, anni dopo, la fila di cittadini quando il Fai aprì il carcere alle visite: un segnale chiaro della voglia di riappropriarsi di uno spazio importante della città”.
“Va premesso – precisa il primo firmatario dell’ordine del giorno – che l’Agenzia per il Demanio sta facendo un lavoro positivo, perché negli ultimi anni ha cominciato a utilizzare spazi pubblici per gli uffici statali, evitando così gli affitti. Tuttavia, come primo passo chiederemo, attraverso un dialogo tra tutti gli enti pubblici proprietari di immobili, che alcuni uffici statali possano essere ospitati in edifici che attualmente appartengono ad altri enti e indirizzare così il carcere a quanto definito dal Consiglio. Per fare questo ovviamente serviranno trasferimenti di risorse e una progettualità più approfondita”.
Futuro
Il dibattito potrebbe aprire diverse porte su diverse opportunità. “Si tratta di una struttura da oltre quindicimila metri quadri – prosegue l’esponente dei Progressisti – un luogo di grande pregio da cui si può osservare uno dei più bei panorami sulla città, che si trova in una posizione in cui sarebbe poco disturbante, per esempio, organizzare concerti e dare alla città una dimensione ludica e musicale. Lo spazio è strategico per Cagliari – conclude Massa – e per questo il Consiglio comunale si è reso protagonista nel definire la sua contrarietà a quanto deciso dallo Stato e nell’aprire un dialogo tra istituzioni che speriamo sia proficuo”.
Matteo Cardia
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